S’è chiuso con un nulla di fatto il tavolo tecnico convocato in Prefettura a Isernia per trovare una soluzione alla frana in atto sul Macerone che sta provocando il parziale isolamento di centinaia di persone. Il comune di Isernia ha prospettato la possibilità di reperire fondi per mettere in sicurezza la zona a monte della frana, ‘conditio sine qua non’ per permettere all’Anas di ripristinare la viabilità. La procedura ha un costo elevatissimo (circa sei milioni di euro) e prevede tempi biblici per l’espletamento dell’iter burocratico. S’è deciso allora di riesumare, nel frattempo, un vecchio progetto che prevede la costruzione di una bretella a valle della frana che però deve intersecare il tratturo per circa 300 metri. L’opera sarebbe realizzata da un privato. La soprintendenza ha espresso parere favorevole purché il tratto che si sovrappone al tratturo sia realizzato con un telo ricoperto di ghiaia tale da poter essere rimosso una volta superata l’emergenza per ripristinare uno status quo ante. Nelle prossime ore ci sarà una conferenza di servizio a Palazzo San Francesco per studiare la fattibilità della soluzione tampone. Il comitato Pro Macerone ha intanto dato mandato al legale Angelo Cutone affinché tuteli gli interessi dei residenti che si sentono abbandonati dalle istituzioni. Non si esclude che, nelle prossime ore, possa essere presentato un esposto in Procura.

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