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La chiusura definitiva della sezione distaccata del tribunale di Larino in Termoli sarà operativa entro e non oltre il prossimo mese di settembre, ma già questa mattina il presidente del presidio di legalità bassomolisano Enzo Turco, come da accordi presi nelle scorse ore per telefono, comunicherà al responsabile incaricato del Ministero di Giustizia, il direttore dell'ufficio gestione immobili Ottavio Picozzi, le modalità operative e i tempi necessari al trasferimento a Larino e del personale e di tutto il materiale contenuto nei locali dell'ex pretura termolese. Queste, le notizie riferiteci, proprio ieri mattina, dallo stesso Turco che prima ancora di incontrare formalmente il sindaco frentano Guglielmo Giardino e il responsabile della sicurezza del tribunale l'ingegnere Giovanni Caiella questa mattina nella conferenza dei servizi indetta con urgenza, ha già ricevuto ampia disponibilità dall'amministrazione comunale larinese a trovare gli eventuali locali che si rendessero necessari per garantire il proseguimento in efficienza delle attività della ormai ex sezione distaccata nel Palazzo di Giustizia di piazza del Popolo che a differenza dell'immobile termolese (di proprietà comunale) ed aggiungiamo di altre sedi molisane dove si amministra la giustizia, è interamente di proprietà del Ministero. La chiusura della sezione distaccata, prima ancora della rivisitazione delle sedi giudiziarie contenute nella legge delega al Governo, è stata disposta con un decreto ministeriale varato nell'ottica del contenimento dei costi. Un decreto di una portata, per certi versi storica, che andrà a riscrivere la storia stessa del tribunale di Larino, del modo stesso di amministrare la giustizia in questa parte di territorio molisano. Un ritorno al passato ma questa volta nell'ottica del contenimento dei costi di gestione della macchina giudiziaria per un tribunale che di fatto potrà essere definito come una cittadella giudiziaria. Da quanto emerso dal colloquio informale tra il presidente Turco e il sindaco Giardino, infatti, sembra scontato, ma i dati reali si conosceranno questa mattina, che all'interno dei cinque piani del tribunale esistono già, e dovrebbero solo essere liberate, le stanze dove ubicare il personale in servizio a Termoli con tutti gli annessi. Una circostanza che garantirebbe non la dispersione delle attività giudiziarie, come ad esempio accade a Campobasso, ma la centralità delle varie attività in un unico palazzo con enormi vantaggi per tutti. Sempre ieri mattina abbiamo anche appreso che qualora si rendesse necessario reperire nuovi locali, perchè oltre alla sezione distaccata del tribunale saranno presto chiusi anche tutti gli uffici di giudice di Pace rimanendo in piedi solo quello frentano, ebbene l'amministrazione comunale si è fatta carico di chiedere all'Asrem la disponibilità dei locali liberi della palazzina di viale Giulio Cesare, ex sede dell'Unità locale, ad esempio per collocarvi tutti gli uffici della giustizia minore o quelli relativi al personale dell'ufficio notifiche. Al di là del come sarà formalmente effettuato il trasferimento a Larino, la chiusura della sezione distaccata di Termoli, come delle altre in tutta Italia, costituisce senza dubbio un colpo pesante per la città costiera dove, e le statistiche parlano chiaro, si concentra gran parte del contenzioso penale e civile. Una batosta che è ancora più pesante se si pensa al fatto che proprio negli ultimi mesi, anche se qui è giusto ricordare quante peripezie ha subito la sede termolese e quanti solleciti le amministrazione che si sono succedute nel tempo hanno avuto dal consiglio dell'ordine degli avvocati, non ultime quelle del presidente Antonio De Michele, tra adeguamento a norma della struttura di piazza Kennedy e il trasloco previsto di una sezione nell’ex ospedale San Timoteo, la sezione distaccata stava cercando addirittura di ricavare nuovi spazi. Spazi che però ora serviranno alla sede storica di Larino per una decisione che al contrario di Termoli porterà certamente una ventata di novità con ricadute per l'intera comunità. I tempi sono ristretti, il presidente del tribunale Turco è stato chiaro tutto deve essere pronto al massimo entro il prossimo settembre.

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