La maggioranza del presidente Toma va sotto in aula sulla mozione della capogruppo dem che chiede alla Regione di porre un vincolo ambientale e paesaggistico su quella porzione di territorio, tra Riccia e Cercemaggiore, così da bloccare sia la centrale a biomasse sia il parco eolico.
Per il momento l’ex sindaca di Riccia Micaela Fanelli porta a casa il risultato politico. Il documento approvato ieri con dieci voti a favore (con Pd e 5 stelle hanno votato anche l’ex governatore Iorio e la consigliera Aida Romagnuolo, entrambi di Fratelli d’Italia) impegna il presidente Toma ad attivare, di concerto con la Soprintendenza dei Beni Ambientali ed Archeologici in Molise, l’iter per dichiarare l’area interessata dai due progetti “di notevole interesse pubblico”, ai sensi dell’art 136 comma 1 lettere a) e d) del Decreto legislativo n. 42/2004.
«L’atto approvato – il commento della capogruppo Pd Micaela Fanelli – pone in capo alla Regione e al governatore Toma impegni precisi che devono essere rispettati ed attuati, per proteggere gli interessi del Molise e dei molisani».
Ora la Regione, di concerto con il Ministero e interessando la Regione Campania, dovrà esprimersi in favore del vincolo ambientale e paesaggistico che, se posto, scongiurerebbe la realizzazione non solo della centrale a biogas nella zona ricompresa fra la strada vicinale Mazzocco ad est e la strada vicinale Cerignano ad ovest, ma di tutti quei progetti che impattano negativamente su un’area di alto pregio naturalistico e ambientale mettendo a rischio le esigenze delle imprese, le produzioni agroalimentari di qualità nonché gli interessi delle strutture ricettive e turistiche.
La mozione discussa e approvata ieri va inoltre nella direzione di accelerare anche l’iter del Piano Paessaggistico regionale impegnando la Regione a convocare un tavolo di coordinamento che coinvolga anche la Commissione consiliare competente, le amministrazioni comunali, l’amministrazione provinciale di Campobasso e tutti gli stakeholders.
Inoltre, per dare certezza dell’affidabilità dei proponenti e della solidità di imprese, il documento impegna la Regione Molise a integrare le disposizioni in materia di autorizzazioni per gli impianti da fonti rinnovabili, prevedendo importi più elevati, rispetto agli attuali, per la richiesta di fideiussioni bancarie o assicurative che, per aree di particolare pregio ambientale e naturalistico, deve essere non meno di 30 milioni di euro per l’impianto eolico e di 15 milioni di euro per l’impianto di biometano. Cifre commisurate agli investimenti previsti, che scoraggiando le imprese poco affidabili, si pongono come ulteriore tutela della trasparenza e della legalità, salvaguardando in questo modo gli interessi di cittadini e territori.
La consigliera Fanelli ringrazia i colleghi, anche quelli di maggioranza che hanno votato favorevolmente la mozione «nonostante i beceri tentativi del presidente – denuncia – il quale ha provato a mettere in atto un patetico rimpallo di responsabilità pur di evitare di prendere un impegno preciso con l’Aula e con tutti i cittadini della Regione. Un tentativo mal riuscito che mette in evidenza esclusivamente la pochezza politica di chi vuole sfuggire a qualsiasi presa di responsabilità. Politicamente, oggi è andato in scena il nuovo ‘Titanic’ del centrodestra regionale che, con questo voto, ha di fatto affondato la “nave” capeggiata da Toma. Ora perciò alla Regione non resta che attuare il vincolo e mettere al riparo la nostra terra da qualsiasi impianto che possa danneggiare gli interessi del Molise che, in un momento storico delicatissimo come quello attuale, ha sì bisogno di energie alternative e di investimenti privati, purché essi siano seri, trasparenti, legittimi e non mettano in alcun modo a rischio il futuro di questa terra e dei suoi cittadini».

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