Ben 31 regioni europee hanno aderito all’Alleanza sull’automotive, che negli ultimi due giorni, ieri e mercoledì 16 novembre, ha visto siglare un patto sulla cosiddetta neutralità energetiche, fondamentale per raggiungere obiettivi ambientali e sociali. Otto le regioni italiane rappresentate, cinque di queste ieri, compresa il Molise (oltre a Lombardia, Abruzzo, Piemonte e Basilicata) col Governatore Donato Toma, si sono così espresse: «Accompagnare la transizione del settore automobilistico evitando il crollo dei sistemi economici e dell’occupazione delle regioni maggiormente coinvolte nella filiera produttiva dei motori endotermici. E’ questo l’obiettivo dell’intesa siglata il 17 novembre in Germania tra le 29 regioni europee dell’automotive tra cui 8 Regioni italiane (Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia , Molise, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto). Un giorno importante culminato nella costituzione dell’Alleanza di Lipsia alla presenza del Commissario Europeo Nicolas Schmit che ha ribadito l’importanza della salvaguardia e del rafforzamento del settore automobilistico anche per salvaguardare centinaia di migliaia di posti di lavoro. Tutti i rappresentanti delle regioni italiane hanno convenuto con i colleghi europei sull’importanza della riqualificazione della forza lavoro e della ricerca ed innovazione anche attraverso soluzioni basate sul concetto di neutralità tecnologica , quali: i combustibili biologici e a basso contenuto carbonico, i combustibili sintetici ed i motori endotermici ad idrogeno; importanti alternative nell’ottica della tutela della produzione di motori a combustione interna. Con l’Alleanza stretta in Germania si chiedono interventi a livello centrale. L’Alleanza di Lipsia chiede proprio l’istituzione di un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta ed equa delle regioni in cui risiede la maggior parte delle produzioni industriali del settore automotive. Sull’altare della transizione non si possono sacrificare competenze e capacità e soprattutto una leadership conquistata in cento anni di ricerca, innovazione e scelte imprenditoriali. Si dovrà cercare di mantenere questa leadership guidando il cambiamento e non facendosi indicare la strada tecnologica da sistemi industriali di altri continenti. La posizione delle Regioni italiane è risultata univoca e sarà, previa condivisione con il Governo Italiano, oggetto di prestazione al Parlamento Europeo e alla Commissione Europea direttamente a Bruxelles nelle prossime settimane. L’Alleanza delle regioni automotive mira a garantire che la trasformazione sostenibile del trasporto su strada e del settore automobilistico nell’UE non lasci indietro nessuna regione. L’Alleanza chiede un intervento dell’UE per raggiungere i seguenti obiettivi: 1. Istituire con urgenza un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta, equa e riuscita per le regioni europee del settore automobilistico e del relativo indotto, anche mediante apposite linee di bilancio aggiuntive nei vari fondi e programmi europei. 2. Effettuare una valutazione dettagliata dell’impatto territoriale (a livello regionale) riconducibile alle conseguenze della trasformazione del settore automobilistico come punto di partenza per un quadro di transizione equo, compresa una mappatura capillare dell’impatto sulla crescita e l’occupazione a livello regionale. 3. Affrontare le sfide e le opportunità comuni per le regioni e le PMI per quanto riguarda l’indotto del settore automobilistico, che sarà particolarmente colpito dalla trasformazione del sistema di trazione. 4.Sostenere la riqualificazione e l’aggiornamento delle competenze della forza lavoro (a livello regionale) per evitare la perdita di posti di lavoro nelle nostre regioni. Monitorare l’offerta e la domanda di competenze pertinenti e giocare d’anticipo rispetto alla domanda futura, in stretta collaborazione con il quadro europeo del Patto per le competenze e in particolare con l’Alleanza delle competenze automotive. 5.Sviluppare ulteriormente un solido quadro di ricerca per la trasformazione industriale e l’innovazione nell’industria automobilistica europea, aumentando la resilienza della catena di approvvigionamento di materie prime strategiche e critiche. 6.Prevedere una flessibilità negli orientamenti sugli aiuti di Stato (compreso il regolamento di esenzione per categoria) per consentire alle regioni automobilistiche di guidare e gestire questa trasformazione ed evitarne gli effetti negativi. Prevedere anche misure di sostegno agli enti locali e regionali per accelerare l’adozione di tecnologie innovative mediante appalti pubblici. 7.Sostenere le regioni nell’installazione di stazioni di rifornimento e di ricarica accessibili al pubblico per favorire la diffusione dei veicoli elettrici e dei veicoli che utilizzano carburanti alternativi a zero o a basse emissioni di carbonio. Per la coesione territoriale e sociale è indispensabile che tali stazioni siano disponibili in tutte le regioni e interoperabili a livello transfrontaliero. 8.Concentrare i fondi di investimento pubblici e privati disponibili sulle varie soluzioni tecnologiche (ad esempio elettrificazione, tecnologie a idrogeno e carburanti sintetici) per garantire la competitività e l’innovazione dell’industria automobilistica europea. 9. Applicare una governance multilivello e un approccio di partenariato a questa transizione per assicurare l’adeguatezza e l’efficacia della pianificazione strategica, delle misure di bilancio e del dialogo con tutte le parti interessate e le autorità pubbliche a tutti i livelli, compresi la Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento europeo. 10. Sostenere l’Alleanza come principale piattaforma aperta di coordinamento delle regioni del settore automobilistico e del relativo indotto, in modo che possano lavorare insieme a livello regionale, nazionale ed europeo, e in stretta collaborazione con le iniziative esistenti, al fine di realizzare con successo la transizione. L’Alleanza delle regioni automotive è una rete politica di regioni impegnate a realizzare con successo la transizione dell’industria automobilistica e del relativo indotto in Europa. L’Alleanza, che è un’iniziativa del Comitato europeo delle regioni, punta a riunire le regioni con un tessuto industriale specializzato nel settore automobilistico e un forte indotto che intendono non solo operare attivamente per la decarbonizzazione del settore dei trasporti e contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo, ma anche rafforzare gli ecosistemi industriali regionali e stimolare la creazione di valore, oltre a garantire la coesione economica e sociale in tutte le regioni europee interessate dalla transizione. Un partner fondamentale dell’Alleanza è il gruppo interregionale Il futuro del settore automobilistico del Comitato delle regioni, che opera in questo campo sin dal 2009. Il gruppo interregionale sarà il soggetto principale incaricato di facilitare la cooperazione in seno all’Alleanza e la sua azione futura. Oltre alle otto regioni italiane, all’Alleanza delle regioni automotive hanno aderito le seguenti regioni: in Austria: il land Stiria, in Francia: l’Alvernia-Rodano-Alpi, la Bretagna e il Grande Est, in Germania: i land Baden-Württemberg, Bassa Sassonia, Renania Settentrionale-Vestfalia, Sassonia e Baviera, nei Paesi Bassi: il Limburgo, In Slovacchia: la regione di Bratislava e la regione di Trnava, la región de Košice, in Spagna: l’Andalusia, la Castiglia e León, la Catalogna, la Galizia, la Navarra e la regione di Valencia.

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