E’ bloccato in attesa dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico in programma domani il destino dei lavoratori dello Zuccherificio di Termoli. I lavoratori, che ieri hanno bloccato l’entrata dello stabilimento, sono in cerca di risposte su quello che accadrà al sito produttivo e ai loro lavori, ma non riescono ad averne.

Il colloquio con il curatore

L’azione di forza di ieri ha permesso loro di avere il tanto atteso colloquio con il curatore Ciccone solamente per sentirsi dire che anch’egli è in attesa del vertice al Mise. Legato all’incontro romani sarà anche il discorso della mobilità per i lavoratori.

L’incontro in prefettura

Pure il tavolo a palazzo di Governo è slittato, ovviamente per conoscere cosa accadrà a Roma dopo il passaggio al ministero dello Sviluppo Economico. E così, a 12 settimane dalla chiusura dei cancelli dello stabilimento, i lavoratori ancora non conoscono il loro futuro. Una condizione ancora più frustrante e preoccupante con l’avvicinarsi del Natale e della scadenza del 31 dicembre.

Tutti i particolari nell’edizione in edicola oggi di Primo Piano Molise.

Un Commento

  1. Mariapaola Marchitto scrive:

    E i molisani se ne fregano. Non parlo dei politici, parlo dei cittadini comuni: gente che scende in piazza solo quando viene toccata in prima persona. Basti pensare a quanto è accaduto alle scuole di Campobasso a seguito del sisma del Centro Italia: i genitori sono scesi in piazza solo perché direttamene coinvolti. Che poi le scuole non siano sicure ora che mio figlio è all’università, chi se ne importa.
    Questo è il clima che si respira in regione nei confronti dello spinoso tema dello Zuccherificio: finché non viene toccata la mia famiglia, non mi indigno e non scendo in piazza. E’ molto deludente e porta a pensare che ci meritiamo quello che abbiamo.

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