Della Zes interregionale adriatica non si parla forse come meriterebbe, in termini di prospettiva quanto meno. Sull’ultimo numero del Messaggero Marittimo, rivista di settore, c’è il report dell’iniziativa assunta dal presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi, che identifica in questa opportunità chance per il futuro occupazionale dei giovani, poiché la Zes strizza l’occhio ai mercati cinesi. «Il mercato fiorente della Cina, in costante, inarrestabile ed esponenziale crescita potrebbe essere attratto dalle agevolazioni fornite dalla Zes interregionale Adriatica». Patroni Griffi – riporta il magazine – a ottobre ha preso parte a una trasferta a Pechino. «L’iniziativa, voluta da Intesa Sanpaolo per la promozione del Sistema Economico del Mezzogiorno, con la collaborazione dell’Ambasciata d’Italia a Pechino, di China International Contractors Association (Chinca) e il supporto di Ice, ha avuto quale focus principale l’internazionalizzazione delle Pmi, con l’obiettivo di presentare ai potenziali investitori cinesi e internazionali le Zone Economiche Speciali italiane del Mezzogiorno, e nello specifico la Zona Economica Speciale Adriatica (Zes), che comprende i poli industriali del versante adriatico della Puglia e del Molise, e i porti di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta, Monopoli, Molfetta e Termoli. Si sono susseguiti numerosi incontri, nel corso dei quali Patroni Griffi ha presentato agli stakeholders locali quali sono i vantaggi per gli investitori nelle Zes, sia in termini di credito di imposta e di riduzione della fiscalità locale (tipo Irap o imposte comunali) che di semplificazione amministrativa. Un’occasione ghiotta per Patroni Griffi che non si è fatto sfuggire l’opportunità di presentare le specificità di ciascun nodo produttivo e del sistema portuale; incoraggiando le controparti cinesi ad investire nella Zes, specie nei settori della blue e circular economy, nello sviluppo delle Zone Franche (Zone Doganali Intercluse) e nelle infrastrutture portuali». La Zes Interregionale Adriatica ha visto definitivamente la luce lo scorso 4 settembre, quando il premier Conte firmò il decreto. «Sono estremamente soddisfatto, si tratta di una virata di fondamentale importanza per l’economia del nostro territorio- commenta il presidente Patroni Griffi – ora bisognerà adottare immediatamente il kit localizzativo, un pacchetto di misure incentivanti (fiscalità locale e semplificazioni) e le Zone Doganali intercluse, da svilupparsi attraverso un virtuoso partenariato pubblico privato che, sono convinto, rappresenteranno la svolta per l’economia meridionale, orientata da questa opportunità di internazionalizzazione in grado di generare, in maniera sostenibile, numerosi nuovi posti di lavoro. Senza occupazione, dal Sud si va via ecco perché dall’inizio del nuovo millennio hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati. Oggi, anche attraverso le ZES, abbiamo l’occasione di dare ai nostri giovani un concreto e sicuro volano di sviluppo che con lungimiranza e impegno può essere impiegato per rilanciare l’economia del territorio e offrire soddisfacenti opportunità di lavoro, non necessariamente al Nord».

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