Contagi a Termoli, polemiche sulla movida e scontro istituzionali sui cluster scolastici. Non c’è che dire, gennaio si chiude coi fuochi d’artificio a Termoli riguardo la pandemia da Covid-19. Non è stato accolto di buon grado da tutti il provvedimento di chiusura delle scuole termolesi. Diverse le segnalazioni di genitori in disaccordo alla nostra redazione. A polemizzare anche il Movimento 5 Stelle. «Troppo impegno per chiudere le scuole, nessun impegno per controllare le piazze della movida termolese. Questa foto scattata sabato 30 gennaio, ci fa capire che, al di là dell’incoscienza dei singoli, siamo di fronte ad una buonissima dose di fatalità o disorganizzazione di chi dovrebbe provvedere ai controlli nelle piazze e nelle strade cittadine. Nulla cambia se per quieto vivere ci voltiamo sempre dall’altra parte». «Corso strapieno e si chiudono le scuole! Nessuna consapevolezza del pericolo. O semplice ignoranza…», il messaggio di un genitore anche operatore sanitario. Intanto, si va avanti coi protocolli sanitari. Così come annunciato nella giornata di venerdì, sabato sera, alle 20, tutte le scuole di Termoli sono state sanificate nella giornata odierna. Oggi la ditta incaricata si è messa subito al lavoro di prima mattina concludendo le operazioni all’ora di cena del 30 gennaio. Ieri mattina a intervenire, con un post social sul proprio profilo di Facebook è stato lo stesso sindaco Francesco Roberti, per spiegare ancora una volta la ratio del provvedimento di chiusura delle scuole. «I cluster scoppiati a Termoli ed individuati dall’Asrem sono riferiti a due istituti superiori della città (liceo Scientifico di Termoli e Alberghiero) l’omnicomprensivo di Difesa Grande, la scuola Campolieti, due scuole private (che svolgono servizi per l’infanzia) e si attendono i risultati di altrettanti tamponi collegati ai suddetti cluster. Quindi in questo momento a causa della presenza di numerosi alunni positivi, all’interno della scuola c’è un elevato rischio di trasmissione del contagio». Immediata replica da parte dell’istituto alberghiero Federico di Svevia rispetto alle notizie diffuse sui social dal sindaco Francesco Roberti. «Nessun caso accertato di positività al Covid-19 nel presunto cluster dell’Alberghiero di Termoli. Viene riportato dagli organi di stampa e dai social che il sindaco di Termoli avrebbe indicato l’Istituto alberghiero di Termoli quale sede di un “cluster”. Allo stato attuale delle cose nessuna interlocuzione né formale né informale è intercorsa con il Comune, poiché non sussistono casi certificati di positività». Intanto, ieri sono emersi altri 12 contagi. Al liceo Alfano i docenti svolgeranno le attività d’insegnamento a distanza dalle proprie abitazioni salvo diverse disposizioni. In serata, nuova esternazione del primo cittadino: «Sabato sera, parte di quei ragazzi che lunedì sarebbero rientrati soprattutto nelle scuole superiori di secondo grado, per le strade hanno dimostrato la loro vivacità per non dire indisciplina e non rispetto delle regole con la complicità di qualche esercente avvezzo alla trasgressione delle norme. È giusto che sia messa in pericolo la salute di cittadini, docenti e di quei ragazzi disciplinati nonché delle loro famiglie? Centinaia di persone saranno poste in quarantena in attesa del risultato del tampone, cosi come gli organi competenti stanno facendo le dovute indagini su chi abitualmente non rispetta le leggi al fine di adottare i consequenziali provvedimenti. Tuttavia le scuole senza sistemi Vmc (ventilazione meccanica controllata) con sistemi automatici di disinfezione dell’aria e non banchi con le rotelle e finestre aperte come qualcuno vorrebbe, non saranno mai idonee. La DaD, con i suoi limiti, è l’unica possibilità finché non si debella questo virus o il governo non deciderà un piano Marshall sull’istruzione. Finora è stata fatta solo propaganda sugli edifici scolastici con la necessità di interventi antisismici, magari fatti dopo quelli di riqualificazione energetica, e spendendo soldi per qualche laboratorio senza efficacia ed efficienza. La scuola nonché l’istruzione e gli edifici scolastici, sono il grado di civiltà di una nazione e il suo futuro. Speriamo che chi oggi ci governa a livello nazionale, abbia avuto una buona istruzione, oltre che una buona educazione, due elementi imprescindibili per il futuro di una Nazione. Speriamo che i milioni di euro promessi dall’Europa e pronti ad essere spesi, siano in maniera coscienziosa, destinati al miglioramento delle scuole».

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