«Faremo sapere a tutti che stanno giocando con il fuoco: il Convento di San Nicandro è nostro, non si chiude e invitiamo il sindaco e il vescovo a darci delle risposte. Il gioco delle tre carte è quello che vediamo messo in campo da chi ha deciso dall’alto di chiudere un capitolo della secolare storia di fede del popolo venafrano». I devotissimi del Convento venafrano non arretrano nemmeno di un millimetro e annunciano forme di protesta plateali.
Nei giorni scorsi una delegazione guidata dal primo cittadino si è recata a Foggia per trovare un accordo sulla decisione assunta dal ministro provinciale dei Cappuccini, frate Dileo che, nell’occasione, ha tentato di tranquillizzare la comunità assicurando a sindaco e delegati che «con il vescovo di Isernia-Venafro è in corso un costante confronto per trovare una pacifica soluzione, che il convento e la basilica saranno amministrati dal rettore fra Antonio Losapio e dal vicerettore fra Jossy Fernandes e che la basilica sarà aperta tutte le mattine e tutti i pomeriggi con la presenza di un frate». Garantite inoltre «le celebrazioni della santa messa la domenica e nei periodi “forti”, legati alla maggiore devozione popolare, le funzioni religiose e le consuetudini e le tradizioni».
Un compromesso che, a quanto pare, non ha soddisfatto la comunità venafrana che ora è pronta a scendere in campo.
Al “Gruppo preparatori santi martiri” che ha annunciato nei giorni scorsi forme di protesta contro la chiusura del convento, ha fatto eco il Comitato feste San Nicandro, Marciano e Daria. Entrambe le realtà, attraverso un comunicato congiunto, chiedono al popolo venafrano di scendere domani in piazza a difesa di uno dei simboli della città.
«Dopo le ultime notizie comunicate al popolo di Venafro dal sindaco Alfredo Ricci riguardo la situazione del Convento di San Nicandro, a seguito dell’incontro svoltosi a Foggia con il ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini F. Dileo con una delegazione di fedeli venafrani –si legge nel comunicato congiunto -, considerato che tale incontro non ha portato a nessun cambio di rotta in merito alla decisione intrapresa dai frati riguardo la Chiusura del Convento, ma solamente ad una calendarizzazione della presenza di un frate e garantendo una sola santa messa la domenica, quindi sancendo la chiusura del Convento, il “Gruppo preparatori santi martiri” ed il “Comitato festa San Nicandro Marciano e Daria 2023”, unitamente e di comune accordo, intendono promuovere una protesta pacifica invitando a partecipare in massa tutti i fedeli che hanno a cuore le sorti del nostro Convento domani, 26 luglio, alle ore 19 alla processione di ringraziamento per lo scampato terremoto con il busto argenteo di San Nicandro.
Per la prima volta quest’anno il Comitato festa farà accompagnare la processione da una banda musicale e fuochi d’artificio.
Al termine della processione ed ogni altro rito religioso, ci sarà un momento di raccolta con la statua di San Nicandro nei pressi del quadro dei Santi Martiri in piazza Cimorelli ed in segno di protesta alle decisioni prese sulla chiusura del Convento sarà cantato l’inno di San Nicandro. In quella occasione, se vorranno, il sindaco e gli altri interessati alla questione potranno ascoltare e farsi portavoce di alcune proposte da parte dei preparatori, del Comitato festa e chiunque altro voglia farne.
Si invita, inoltre – si legge al termine della nota -, tutto il Consiglio comunale di Venafro a partecipare e sostenere la popolazione contro la decisione di chiudere il Convento presa dal ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Foggia».
A Venafro, dunque, si fa sul serio. Ed è solo l’inizio di una querelle che rischia di trascinarsi per tutta l’estate. La richiesta da parte dei cittadini alle Istituzioni civili ed ecclesiastiche del territorio è quella di mettere in campo un’azione incisiva e, soprattutto, concordata con tutto il popolo venafrano. Intanto, nei prossimi giorni, la vicenda approderà anche nel Consiglio comunale straordinario richiesto dai consiglieri di opposizione.
Marco Fusco

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