Di una mamma e di una suocera non hanno notizie ufficiali. «Se non stato fosse per gli organi di stampa non avremmo mai appreso del trasferimento dei nostri cari all’ospedale Santissimo Rosario di Venafro». Patrizia Giaccio e Giorgio Marcovecchio confermano a PrimopianoMolise di valutare l’opportunità di presentare un esposto in Procura per denunciare quanto accaduto la notte del 6 aprile nella struttura ‘Tavola Osca’ di Agnone. «Siamo stati avvisati del trasferimento di mia suocera a Venafro dal titolare della struttura alle 9 la sera, ovvero poco prima che iniziassero le operazioni», dichiara Marcovecchio, ex dipendete della Asl numero 1 di Agnone.
Alla domanda, da quanto tempo non vede la suocera, Marcovecchio ha replicato: «Dagli inizi di marzo cioè da quando è scoppiata l’emergenza». Sulla stessa lunghezza d’onda, Patrizia Giaccio, operatrice socio sanitaria in un centro delle Marche, dove risiede. Oggi sono i tanti i rimorsi che l’assalgono. «Se per un istante potessi tornare indietro non porterei mai più mia madre in quella struttura. Nei giorni scorsi ho sentito il titolare che mi diceva che era tutto apposto invece scopro che mia madre, diabetica, giace in un letto di ospedale a Venafro senza neppure che riesca a sentirla. Mi auguro che la faccenda finisca nel migliore dei modi, dopodiché faremo i conti e individueremo le responsabilità di chi ha deciso questo indegno trasferimento».
Restano tanti i punti oscuri della casa di riposo gestita dai Policella che vanno dai lavoratori regolarmente assunti, alle mansioni del personale, fino ad arrivare alla chiusura delle cucine. Nel frattempo Oreste Florenzano, direttore generale di Asrem, intervistato a Teleregione Molise, ammette: «In una operazione così complessa, qualche sbavatura ci può essere, di questo chiedo scusa, ma con qualche familiare ci siamo già sentiti».
LA PROCURA. «Stiamo vagliando con attenzione tutto ciò che è accaduto, al fine di verificare se sono stati commessi reati in danno di persone deboli». Èla dichiarazione del Procuratore capo di Isernia, Carlo Fucci, a cui i Carabinieri hanno trasmesso gli atti relativi al cluster della casa di riposo di Agnone. «Sulle ipotesi di reato – prosegue Fucci – è troppo presto per scendere nel dettaglio. È evidente che la tutela delle persone, soprattutto più deboli passa da un azione che coinvolge prima le autorità sanitarie e, poi, le di Forze dell’ordine la magistratura e, ovviamente, i cittadini tra i quali dobbiamo considerare chi ha posizione di responsabilità per le Case di cura e strutture sanitarie in genere». Fucci ha reso noto, inoltre, che la Procura «sta monitorando anche altre situazioni, relative a cluster del mondo sanitario».
DI LUCENTE. «L’ospedale di Venafro è adeguato ad ospitare i positivi asintomatici al Covid -19 e i pazienti sono in stanze singole, potete stare tranquilli, d’altronde siamo in guerra». È un estratto del video messaggio diffuso su facebook dal consigliere regionale, Andrea Di Lucente che intanto sul caso Agnone punta il dito verso i titolari della struttura, ovvero la famiglia Policella: «Il capitano ha abbandonato la nave».

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