Una ragazza albanese di 17 anni è fuggita dal suo aguzzino per recarsi in via Cina dove agli agenti della Polizia di Termoli ha confessato d’essere stata costretta a prostituirsi dall’uomo che le aveva promesso un posto di lavoro in Italia. Giunta da pochi giorni a Termoli da un paese dell’Est, ha raggiunto quello che doveva essere il suo referente per trovare un posto di lavoro dignitoso  che avrebbe migliorato le sue condizioni di vita. Ed invece, come spesso accade in questi casi, il sogno s’è trasformato in un incubo. Botte, soprusi, rapporti con clienti spesso ubriachi e maneschi. Sino a quando la disperazione ha preso il sopravvento. Durante uno di questi rapporti che le venivano imposti dallo sfruttatore, è fuggita ed ha deciso di raccontare tutto alla Polizia. Luoghi, volti, protagonisti di una storia fatta di disperazione e miseria. Probabilmente sarà espulsa perché non in regola con i documenti. E per lei il rientro in patria potrebbe coincidere con una liberazione. Le indagini sull’aguzzino sono in corso e non si esclude che in questa triste vicenda possano essere coinvolti anche i clienti che hanno approfittato del corpo della minorenne.  

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