I dipendenti di Telemolise «hanno dato mandato agli avvocati di agire contro l’amministrazione regionale e il suo presidente, Paolo Di Laura Frattura, per gli atti e fatti posti in essere durante gli ultimi quattro anni di mandato, ove finalizzati a determinare gravi danni aziendali e, di fatto, la chiusura di Telemolise». Così si legge in una nota.
Cinque i legali al fianco dei dipendenti: Erminio Roberto e Paolo Lanese per il penale, Massimo Romano e Pino Ruta per gli aspetti amministrativi e Fiorina Piacci per quelli relativi al danno patrimoniale. Secondo i dipendenti di Telemolise «a partire dal luglio 2013, quando a seguito di una serie di servizi sulle indennità dei consiglieri regionali, il relatore della legge sull’editoria minacciò l’emittente, su Fb, è possibile ricostruire le azioni del governatore Frattura e di alcuni suoi alleati mirate a estromettere illegittimamente e ingiustamente le emittenti del gruppo editoriale Telemolise dall’accesso ai contributi pubblici previsti dalla legge». «Un fatto, questo – prosegue la nota dei dipendenti di Telemolise – già accertato dal Tar nel caso della 448 (legge nazionale, ndr). Nondimeno, e con un accanimento che rasenta la persecuzione – scrivono – Frattura ha provato a delegittimare l’informazione di Telemolise trascinando l’azienda in indagini giudiziarie e chiedendo le misure cautelari per i suoi giornalisti nonché il sequestro dei suoi impianti. Ora sarà un team di avvocati di prestigio a stabilire se vi siano le condizioni per avviare azioni di tipo penale, amministrativo e risarcitorio».
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