Il tribunale dell’Aquila, ha condannato a tre anni di reclusione Diego De Angelis, nell’ambito del crollo dell’edificio di via generale Francesco Rossi all’Aquila, in cui nella notte del 5 aprile sono morte 17 persone. Tra di loro c’erano anche Sono stati assolti con formula piena gli altri due indagati, Davide De Angelis ed Angelo Esposito. L’ingegnere aquilano era accusato di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo e la Procura aveva chiesto la condanna a quattro anni di reclusione. Diego De Angelis fu direttore dei lavori e amministratore del condominio che è crollato nel terremoto dell’Aquila.
Amari i commenti della famiglia Iavagnilio. Angela, la sorella di Michele non ha molte parole dopo la sentenza: “Tre anni non sono nulla. Avevo letto che ne erano stati chiesti quattro e alla fine qualsiasi decisione sarebbe stata relativa. E poi mio fratello non c’è più, non sarebbe stata questa sentenza a riportarlo in vita. Spero, piuttosto, che ci sia una giustizia più alta. Per il progettista, comunque, la condanna maggiore l’ha ricevuta avendo la nostra stessa perdita. Adesso, ripensando al progetto, non la prenderebbe alla leggera”. Deluso anche il padre di Michele, Bruno, avvisato dai giornalisti di come fosse andata all’Aquila: “Sono molto deluso dalla sentenza, amareggiato per l’assoluzione degli imprenditori e anche per la pena data al progettista. C’è poco da discutere, è evidente che il tetto c’entrava nel crollo. Anche il risultato della perizia commissionata dal giudice mi ha sconvolto. Ho scelto apposta di non andare alla lettura delle sentenza e non ho voluto chiedere nulla”.

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