“Gli altri scioperano, la Cisl fa proposte”. Questo il titolo di una nota a firma del segretario regionale della Cisl Poste Antonio D’Alessandro.

“È passato oltre un mese dal Consiglio Generale del sindacato lavoratori poste nel quale lanciavamo l’allarme sui possibili esuberi in Poste Italiane, ma il Piano Industriale non ha ancora visto luce: – sottolinea – questa situazione rafforza la nostra opinione che privatizzare Poste Italiane non sarà un’operazione di semplice routine. Necessita di grande attenzione in quanto parliamo della più grande azienda del Paese. Ogni giorno oltre un milione e mezzo di persone entra nei 14mila uffici dove lavorano ben 140mila dipendenti. Già questi numeri fanno capire l’importanza della posta in gioco. Lo stesso Governo ha dichiarato di aver preso atto della situazione di Poste Italiane e che non si va più di fretta, rinviando la data del collocamento sul mercato del 40% del Gruppo. La Legge di Stabilità ha fissato per il contratto di servizio universale una compensazione di 262 milioni di euro a fronte dei 700 milioni dovuti per le perdite derivanti dall’obbligo di garantire il servizio di recapito all’intera collettività. Sempre la manovra governativa ha esteso da 1/8 a 1/4 il territorio nazionale sul quale la consegna della corrispondenza può essere garantita a giorni alterni. Tutte decisioni che avranno effetti pesanti sul prossimo Piano Industriale e che la Cisl Poste guarda con preoccupazione per il rischio di non poter garantire un servizio efficiente e, in particolare, per gli esuberi nel core-business della corrispondenza. Di fronte a questo scenario si capisce che non si può fare a meno dell’apporto del sindacato e dei lavoratori per dare un futuro certo a questa Azienda. Siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità in un nuovo modello di partecipazione e di governance in Poste Italiane”.

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