Caterina Cerroni al maggioritario della Camera, Vittorino Facciolla capolista del proporzionale per Montecitorio e in corsa con lui Bibiana Chierchia. Per il Senato, invece, uninominale appannaggio di Azione o di altri alleati, sul proporzionale Carlo Veneziale. È la griglia al momento più attendibile, si è andata via via consolidando negli ultimi giorni, del campo progressista in Molise per le elezioni del 25 settembre.
La leader nazionale dei Giovani dem, agnonese che nel suo paese di origine ha avuto anche un’esperienza amministrativa con il compianto sindaco Carosella, è il nome su cui punta il partito di Enrico Letta per contrastare la deputata uscente di Forza Italia Annaelsa Tartaglione. Nella mappa dell’Istituto Cattaneo il collegio è fra quelli ritenuti ‘sicuri’ per il centrodestra, ma la campagna elettorale – come ha detto Carlo Calenda – è la partita ed è tutta da giocare. Il Pd non intende farlo di rimessa. La quota proporzionale è l’unica definita ‘contendibile’ per i dem, che però vogliono provare anche a portare a casa il colpaccio. Difficile, tuttavia Facciolla e i suoi non possono non tentare. Alla guida da tempo dell’organizzazione giovanile del Pd, Cerroni ha già corso col Pd alle europee del 2019 nel collegio meridionale: 34.731 preferenze nell’intera circoscrizione e 6.734 in Molise. Un buon dato, considerando che in regione ‘pescarono’ tutti i candidati della lista (e che un anno prima il partito aveva subito una pesante debacle). Tre anni dopo, è cresciuta, da leader dei giovani fa parte a pieno titolo del gruppo dirigente del Nazareno (che dal Conte bis in poi ha partecipato al governo del Paese). Un profilo di assoluto rispetto per la sfida con la coordinatrice degli azzurri che cinque anni fa venne eletta in Puglia (correva anche sul proporzionale a Isernia ma i 5s fecero cappotto). Anche Tartaglione è cresciuta e lo ha fatto in Parlamento, guadagnando posizioni fra i parlamentare del partito di Berlusconi (è fra i vicepresidenti del gruppo della Camera). Sembra scontata la sua candidatura sul maggioritario, casella che per lei hanno chiesto i componenti della delegazione che la settimana scorsa ha incontrato Tajani (c’erano gli eletti in Regione, i coordinatori provinciali e l’eurodeputato Patriciello). Il puzzle però si è complicato negli ultimi giorni – fra pretendenti e spaccature nella coalizione che a dispetto dei pronostici favorevoli granitica non è affatto in Molise – e circola anche voce che per Tartaglione, oltre alla corsa in Molise,i vertici nazionali starebbero pensando a un altro collegio (pure ritenuto sicuro). Lo stesso ragionamento che il Pd sta facendo per Cerroni. Anche perché di norma il partito ha sempre fatto eleggere i segretari dei giovani quando li ha candidati al Parlamento. In entrambi i casi c’è una complicazione: di posti sicuri e disponibili, con la riduzione del numero dei parlamentari ce ne sono davvero pochi.
Comunque, la direzione regionale riunita dal segretario Vittorino Facciolla ha compilato una rosa ampia inviata poi a Roma per il proporzionale, nomi scelti fra coloro che avevano dato la disponibilità. Tutti potenzialmente canddiabili, alcuni più propensi di altri a misurarsi. I nomi sono questi: Facciolla, Cerroni, Chierchia, Giovanna Viola, Francesco Sonesi, Andrea Vertolo, Giuseppe Cecere, Veneziale, Maria Teresa D’Achille, Stefano Buono, Ovidio Bontempo, Oscar Scurti, Francesco Rossi.
Il segretario, a meno di sorprese, sarà capolista al proporzionale per Montecitorio. Al secondo posto, una donna. La consigliera comunale di Campobasso Bibiana Chierchia è in pole position e a quel punto, per motivi di rappresentanza territoriale, per il Senato la scelta potrebbe ricadere sull’ex assessore regionale Carlo Veneziale, che ha dimostrato sempre spirito di servizio, come nel 2018 quando guidò il centrosinistra in una partita persa in partenza. Se invece la donna venisse scelta a Isernia, sarebbe l’assessore comunale Maria Teresa D’Achille. In ballo, a quel punto, per Palazzo Madama sul proporzionale ci sarebbe anche il nome dell’ex primario di Chirurgia del Cardarelli Giuseppe Cecere.
Naturalmente, il campo largo non si ferma al Pd. C’è da capire cosa toccherà, in base all’accordo nazionale, ad Azione di Calenda (uno dei due maggioritari è logico pensare) e agli altri partiti che, come Articolo 1 e i Socialisti, già fanno parte dell’alleanza. Oggi è in agenda la prima riunione del centrosinistra molisano dopo le intese romane per iniziare a definire altri nomi e proposte. Il discorso sarà allargato anche i movimenti civici.
ritai

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