Se Di Pietro fa il mediatore nel centrosinistra, l’ex presidente della Provincia Rosario De Matteis prova a spegnere le polemiche nel centrodestra.
Rovente il clima degli ultimi giorni: dalla rottura fra Iorio e il tavolo dei partiti al duro scambio fra il senatore Di Giacomo e il coordinatore di Idea Tiberio.
«Non è più il caso di scatenare polemiche, di far riaffiorare vecchi rancori e di aprire il dibattito a questioni e tematiche lontane. Tutto questo avvantaggia chi amministra in questo momento, divide il centrodestra e non crea stabilità ad una forza che vuole vincere le elezioni. E il centrodestra – sottolinea De Matteis – deve e può vincere le elezioni regionali».
Il risultato è alla portata, ragiona, «sia per la gestione catastrofica degli ultimi cinque anni della Regione, sia per la gestione da dimenticare degli ultimi cinque anni dei governi nazionali, sia per la riproposizione del candidato uscente». Centrodestra compatto e aperto alle liste civiche, «che accoglie le idee anche dei delusi e di quell’elettorato che tradizionalmente non ci appartiene ma che potrebbe sostenerci»: così per De Matteis si affronterà una «campagna elettorale, come direbbe qualcuno, serena».
L’ex assessore regionale legge «con ottimismo anche le parole e le argomentazioni mosse dal senatore Di Giacomo, il quale mi auguro entri in un assetto di squadra e che sia utile alla “causa finale”. Stesso discorso per i segretari di partito: in questo momento, senza una legge elettorale, con le politiche imminenti, i risultati elettorali e le percentuali di un tempo sono improponibili come dato di confronto ed è anche importante riflettere su eventuali governi e maggioranze di salute pubblica». Il suo invito è a sotterrare «un’ascia di guerra che non serve più» e a «pensare ad una figura nuova in grado di unire tutte le componenti del centrodestra, in una regione, la nostra, dove spesso si vince con il minimo scarto e dove tutti sono importanti e nessuno indispensabile. Se poi le fughe in avanti e le imprese solitarie resteranno tali, nel pieno rispetto delle regole democratiche vedremo dove e con chi andranno candidati e simboli e valuteremo le strategie da seguire anche per le tornate elettorali che esulino dalla Regione Molise, che, rischiando la propria autonomia, necessita di personalità in grado di tutelarla e difenderla».

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