Il 31 maggio la nuova riunione della cabina di regia sull’area di crisi complessa. Regione, sindacati, organizzazioni di categoria ed enti locali discuteranno dei primi bandi che saranno pubblicati. Quattro gli avvisi pronti. I primi due riguardano l’auto-impresa, uno valido per l’area di crisi, l’altro per i disoccupati di tutto il territorio regionale. Gli altri due, ambito area di crisi, riguardano l’innovazione tecnologica e i tirocini formativi.
Si parte, dunque, con lo stanziamento di fondi regionali – Por 2014/2020 – che Palazzo Vitale ha impegnato per l’accordo di programma firmato insieme a Invitalia e Ministeri (Economia, Sviluppo, Infrastrutture) per la reindustrializzazione del distretto che va da Campochiaro a Bojano. Si tratta della prima tranche di misure del piano per le politiche attive.
Intanto, trapelano altri dettagli sulle manifestazioni di interesse presentate a Invitalia entro il termine di scadenza della call (10 ottobre 2016). I progetti presentati per il settore avicolo, con l’indicazione della localizzazione a Bojano, sono almeno cinque. La filiera era e resta appetibile. C’è quello del gruppo Amadori, 40 milioni di investimento. Poi quello che ha sorpreso tutti: 45 milioni di investimento per prodotti di carne e polli halal (metodo islamico) e potenzialmente candidabile al contratto di sviluppo. Nessuna ulteriore indicazione sull’iniziativa, solo che al momento della presentazione a Invitalia la società di capitali che se ne sarebbe dovuta occupare era ancora da costituire. Le manifestazioni di interesse non sono vincolanti, quindi l’impresa di medie dimensioni che si è candidata potrebbe averlo fatto per i motivi più vari. Ma poi l’agenzia guidata da Domenico Arcuri ha effettuato un’istruttoria e inserito quel progetto in quelli idonei al contratto di sviluppo. Segno che un minimo di affidamento sulla reale intenzione dell’imprenditore è stata riscontrata.
Infine, tra le altre, c’è una manifestazione di interesse che desta, è il caso di ripeterlo, interesse. Quella di una grande impresa del settore avicolo: quasi 32 milioni di investimento, occupazione prevista di 90 unità nel settore dell’allevamento di pollame (che indica i veri e propri allevamenti ma pure gli incubatoi). In Italia le aziende del settore qualificate grandi imprese sono poche. Di sicuro due, Aia e Amadori. ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.