L’ex assessore regionale Michele Petraroia accusa: il piano energetico (al vaglio del Consiglio regionale) «in modo anomalo autoattribuisce alla Regione la discrezionalità di innalzare la produzione di energia da fonti rinnovabili fissata dal Burden Sharing al 35% al 2020 come da direttiva europea, ad una percentuale molto più alta posta a base degli obiettivi del piano che ipotizzano il sostanziale raddoppio degli impianti eolici in Molise».
Chiama a raccolta le associazioni per impedirlo e cita dati estrapolati dai siti ufficiali di Terna che «sanciscono una percentuale di produzione di energia da fonti rinnovabili in Molise pari al 53% con un’incidenza tra le più alte d’Europa». Prima del piano sarà discussa una ‘questione pregiudiziale’ che punta a far acquisire in via preliminare i dati statistici aggiornati al 31.12.2015 della produzione e del consumo di energia in Molise per stabilire il computo preciso sul rispetto della quota del 35%.
A Petraroia risponde il presidente della Terza Commissione Salvatore Ciocca, che sarà relatore del Pear in Aula: «Nel corso dell’iter di studio e approfondimento del piano energetico ambientale regionale abbiamo proceduto a due sedute di audizione dei soggetti coinvolti nell’elaborazione dello stesso Pear che contiene al suo interno le valutazioni espresse, nei termini di legge, anche dalle associazioni ambientaliste: non esistono dati ufficiali aggiornati se non quelli che sono alla base degli studi e delle analisi del professor De Santoli, dell’Enea Molise, dell’Arpa Molise e dei Servizi regionali (Politiche energetiche e Vas) che hanno lavorato alla stesura del piano. Argomento questo che è stato ribadito nel corso delle audizioni e che il collega Petraroia potrà approfondire dando uno sguardo alla trascrizione della seduta del 10 aprile scorso quando vengono spiegati nel dettaglio i dati ufficiali che sono alla base del bilancio energetico ambientale della regione Molise».
Conclude poi Ciocca: «Michele, comunque stai sereno: la cura e la tutela del patrimonio ambientale, storico e culturale sono obiettivi da coltivare e raggiungere per tutti noi».
Intanto, dopo la sentenza del Tar Campania che ha bloccato il parco a Castelpagano perché l’amministrazione guidata da De Luca lo aveva autorizzato senza convocare la Regione Molise è arrivata anche quella del Consiglio di Stato che ha dato ragione ad alcuni agricoltori di Santa Croce del Sannio che si erano opposti ad un’altra installazione di pale eoliche nella Valle del Tammaro, molto più vicina al Molise. L’appello di Petraroia è ancora una volta alle istituzioni perché «la società soccombente ha ceduto il progetto ad un’altra impresa, ma nel frattempo le due pale più alte e più vicine al Molise sono state già innalzate e si corre il rischio che la sentenza del Consiglio di Stato non produrrà effetti pratici e che – conclude – tutte le pale saranno installate».

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