Un’estate infernale, l’ennesima, per gli operatori della sanità molisana. E di conseguenza per gli utenti.
Turni massacranti al laboratorio analisi del Cardarelli Campobasso, dove si stanno riversando anche le richieste che non possono essere evase dal San Timoteo – che per carenza di personale cura solo le urgenze – e che, come altri reparti interessati, deve fare a meno dei tecnici a cui è scaduto il 30 giugno scorso il contratto a tempo determinato e torneranno al lavoro, se saranno richiamati, dopo i 20 giorni di stop previsto dalle norme e di cui, ancora una volta, l’Asrem ha usufruito con la conseguenza di svuotare le corsie nei mesi estivi quando già il personale è ridotto per le ferie.
Una situazione paradossale sotto molti punti di vista. Intanto, i pochi professionisti in turno al laboratorio dell’ospedale del capoluogo di regione stanno accumulando straordinari su straordinari, che pesano economicamente sul bilancio dell’azienda. La stessa azienda che, poiché la sanità è commissariata, sta aspettando ancora, secondo le informazioni emerse durante l’incontro col ministro Schillaci al Centrum durante la campagna per le regionali, il via libera del Mef al piano del fabbisogno che consentirebbe di stabilizzare i tanti precari che hanno raggiunto i requisiti.
Alcuni avevano raggiunto i requisiti già prima delle modifiche intervenute con la legge di Bilancio e poi col Milleproroghe, ma l’azienda di via Petrella ha avviato le stabilizzazioni Covid finora solo per gli infermieri e i veterinari. In questo caso è bastata l’autorizzazione della struttura commissariale ma forse si trattava di assunzioni relative al precedente piano del fabbisogno (non è facile addentrarsi nelle vicende di un’azienda sanitaria in fase di reggenza da inizio marzo e con le elezioni regionali di mezzo). Nulla è stato fatto invece per gli Oss, nulla per i tecnici di laboratorio e di radiologia. Operatori, giovani e meno giovani, che continuano a stare nel limbo dei contratti di sei mesi o un anno. E che spesso, appena si aprono procedure di stabilizzazione in altre Asl tentano di cogliere la palla al balzo. Lasciando la sanità molisana, già assolutamente poco appetibile come i concorsi deserti e il reclutamento di poche unità di medici stranieri continuano a dimostrare.
r.i.

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