La legge di bilancio italiana, nei prossimi anni, dovrà analizzare non solo il Prodotto interno lordo, ma anche dodici indicatori che definiscono il “benessere equo e sostenibile”, tra cui l’incidenza del sovrappeso e dell’obesità nella popolazione.
Se la novità coinvolge tutta l’Italia, la cui percentuale di persone obese è del 10%, vede coinvolti maggiormente i molisani, che registrano la presenza più alta di persone, di diciotto anni e oltre, obese. Le tre regioni a maggior tasso percentuale, infatti, sono: Molise 14,1%, Abruzzo 12,7% e Puglia 12,3%. Lo “schema di decreto ministeriale recante individuazione degli indicatori di benessere equo e sostenibile”, in discussione in Parlamento, evidenzia che il sovrappeso è un indicatore che registra, meglio di altri, lo stile di vita e l’eventuale rischio di un ampio spettro di patologie croniche. Rappresenta, dunque, un indicatore utile ai fini della valutazione della sostenibilità degli attuali livelli di salute della popolazione e del loro possibile miglioramento.
Nell’allegato al Documento di economia e finanza, saranno riportati l’andamento, nell’ultimo triennio, degli indicatori di benessere equo e sostenibile, e le previsioni sull’evoluzione degli stessi con riferimento agli effetti determinati dalla legge di bilancio. I nuovi indicatori allargano il campo all’analisi di dimensioni non monetarie del benessere. Per la salute sono scelti due indicatori: la speranza di vita in buona salute alla nascita e l’eccesso di peso. Per l’istruzione, tra le numerose misure possibili, è selezionata l’uscita precoce dal sistema d’istruzione e formazione. Per la dimensione lavoro, gli indicatori individuati sono il tasso di mancata partecipazione al lavoro e il rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con e senza figli. Per la sicurezza personale, è definito un indicatore di criminalità predatoria, partendo dalla somma delle vittime di furti in abitazione, rapine e borseggi in rapporto alla popolazione. Per la dimensione rapporto tra cittadino e amministrazione pubblica, la scelta è l’indice di efficienza della giustizia civile. Per la sostenibilità ambientale del benessere, le variabili scelte, per valutare la capacità del sistema di preservare le possibilità per le generazioni future ed evidenziare l’esistenza di abusi nell’utilizzo del capitale naturale, riguardano le emissioni di CO2 e di altri gas clima alteranti e l’abusivismo edilizio. in attesa di poter adottare l’indicatore consumo di suolo, quando i dati avranno una qualità adeguata.
Nella società del XIX e XX secolo, dove l’economia era necessariamente chiamata a produrre, in modo esclusivo, merci in quanto, anche in Italia, la gran parte della popolazione mancava di molti beni di primaria necessità, spingere solo la produzione industriale era visto come essenziale per il Paese, con i beni che diventavano facilmente ben-essere. Oggi, nelle nostre società dei consumi, è diventato molto più complicato passare dall’aumento dei consumi di beni al crescere del ben-essere. E il solo indice del Prodotto interno lordo, da solo, non è sufficiente a valutare l’effettiva qualità della vita dei cittadini. In Molise abbiamo tutta una serie di fattori che ci agevolano nel “vivere bene”, anche se la necessità di maggiore sviluppo economico e produttivo, che generi lavoro, è più impellente che in altre realtà. Ciò è, e deve essere, all’attenzione delle politiche economiche e sociali. Sul benessere fisico possiamo, invece, agire ognuno autonomamente, con migliori stili di vita e maggiore attenzione all’alimentazione, valorizzando anche i prodotti agroalimentari nostrani e la nostra dieta mediterranea, sempre condita con la sana attività fisica.
Giuseppe Colantuoni

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