L’auditorium della Fondazione Molise Cultura è pieno. La terza Giornata dell’Emigrazione si chiude con una serata che dimostra l’orgoglio di essere molisani.
Maurizio Santilli, che ha presentato anche gli eventi della mattinata, introduce e illustra quanto già realizzato alla Gil. Tra le autorità, i prefetti di Campobasso Maria Guia Federico e Isernia Fernando Guida, il presidente del Consiglio Vincenzo Cotugno, l’assessore allo Sviluppo Carlo Veneziale, il consigliere delegato alla Cultura Nico Ioffredi, i presidenti delle Province Lorenzo Coia e Antonio Battista, che porta anche il saluto da primo cittadino di Campobasso. Sono 300mila i molisani in Molise, 700mila quelli all’estero, riuniti in 42 associazioni. Dopo la proiezione del video che ha presentato il Molise a Expo nel 2015 e l’inno di Mameli suonato dalla violinista Alessandra Romano.
Gli onori di casa toccano a Cotugno che porta i saluti del governatore, assente perché all’incontro con sindacati e Asrem per la proroga dei contratti ai precari della sanità. Poi traccia il profilo di padre Giuseppe Tedeschi, cui la Giornata dell’Emigrazione è dedicata. «I premiati di questa sera – dice – avranno l’onore e l’onere di rappresentare il vero orgoglio di questa regione. Sono molisani che come tanti altri fanno della qualità della tradizione e della passione l’orgoglio del Molise». Non dimentica la menzione per il progetto sui minori stranieri non accompagnati elaborato insieme al procuratore dei minori Di Ruzza. «In Europa e nel mondo il Molise ha e può continuare ad avere ruoli di prestigio. I molisani nel mondo – conclude Cotugno – hanno e continueranno ad avere qui in Molise le loro radici e il loro cuore».
Prima delle premiazioni, il video della scuola vincitrice del concorso dell’Ue, poi l’esibizione del gruppo folcloristico Polifonica Monforte e un monologo di Paola Mariano su una donna che deve partire per l’America.
Il primo ad essere insignito, Giampiero Castellotti: ambasciatore del Molise in Italia. I nonni materni erano di Frosolone, lui è il presidente dello storico circolo dei molisani a Roma Forche Caudine. Nato a Roma ma radici molisane, non c’è cosa più bella. Così Castellotti sul palco dell’auditorium. «Penso ai tratturi e alla transumanza o alle campane di Agnone o ai coltellinai di Frosolone». Un viaggio ideale, il suo. Il Viaggio è anche il titolo del film di Santilli, di cui sullo schermo viene proiettato il trailer, sarà nelle sale dalla primavera 2018.
L’esibizione dei ‘Patrios’ in versione molisana (tamburello e zampogna) anticipa il riconoscimento a Michele castelli, ambasciatore molisano nel mondo. Docente e ricercatore, è in Venezuela dal 1970. Con commozione ripercorre la sua vita in Sud America «sempre con Santa Croce di Magliano e il Molise nel cuore».
Il presidente del Consiglio Cotugno in questi mesi ha realizzato un suo tour nelle realtà produttive della regione, le eccellenze che hanno un ruolo da protagonisti nel video “Il Molise che produce”.
E che vengono omaggiate e premiate sul palco: la cooperativa Lai di Isernia, il caseificio Di Nucci di Agnone, Dolceamaro dei fratelli Papa, l’olio Pignatelli di Monteroduni, Di Iorio.
Il contrammiraglio Michael Iademarco, secondo ambasciatore molisano nel mondo, è originario di Mirabello. Lauree in giurisprudenza, matematica e medicina, quest’ultima presso l’Università della Virginia, s’è formato clinicamente in medicina interna e polmonare, specializzandosi poi nella lotta alla tubercolosi. «Dico grazie per questo onore. Il sangue dei Sanniti circola nelle mie vene».
Quarta onorificenza, come ambasciatrice molisana in Europa, a Teresa Iarocci Madica. Originaria di Bonefro e in Russia dal 1989, è l’ideatrice di Ges2, un centro d’arte contemporanea in una ex centrale elettrica ristrutturata da Renzo Piano. Per lei il premio lo ritira il fratello.
‘Una terra chiamata Molise’, si chiama così il corto di due giovani attrici di Isernia. Nessun contributo pubblico, lamenta Marica Mastropaolo che lo illustra, solo da aziende private. Eppure il progetto all’estero ha avuto molti riscontri.
Infine, le altre cinque eccellenze, fra cui Alessandra Sonia Romano – la violinista che è primo violino dell’Orchestra Rai -, Chef Rufo, ModaImpresa di Miranda ed Europea 92. A ritirare il premio dalle mani del presidente Cotugno, per il patron Marciano Ricci c’è la figlia Sabrina.
E il premio speciale 2017 in onore di padre Tedeschi: a monsignor Claudio Palumbo, molisano di Venafro e da qualche mese titolare della diocesi di Trivento-Agnone.

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