La notte ha portato consiglio alla coppia Trenta-Passarelli che ha cambiato idea. Lunedì la questione dell’alloggio di servizio (a 5 stelle, ma nel senso di location e comfort) ‘passato’ dalla disponibilità della moglie (ex ministro alla Difesa nel Conte 1) a quella del marito (capitano maggiore dell’Esercito, attualmente) è stata bollata come un attacco scomposto, teso a colpire l’ex titolare del Dicastero. Ieri mattina la stessa vicenda si è magicamente trasformata in una questione di opportunità ed è stata chiusa con un passo (militare) all’ indietro. Un gesto d’amore, cinguetta lei. Perché lui, il campobassano Claudio Passarelli, pur di evitarle la gogna mediatica e gli strali di Gigino Di Maio, ha deciso di dire basta. Di quell’alloggio nel quartiere San Giovanni, 200 metri quadri a 540 euro al mese, in via dell’Amba Aradan (come quello che si è scatenato non appena venuta fuori la storia imbarazzante della casa nelle disponibilità della moglie ministro prima e del marito capitano maggiore dell’Esercito poi senza soluzione di continuità) la coppia non sa più che cosa farsene: meglio affrontare un trasloco che le prime pagine di tutti i giornali e, soprattutto, lo sguardo indagatore del gotha del Movimento 5 Stelle che sull’etica e sulla guerra ai privilegi non intendono trattare. Lunedì i giornali hanno ospitato la dura reprimenda dell’ex ministro Trenta che, riguardo al marito – originario di Matrice e residente a Campobasso dove ha casa – si è sbracciata per spiegare che Passarelli, il consorte, ufficiale dell’Esercito Italiano, è attualmente titolare di un incarico di prima fascia, per il quale è prevista l’assegnazione di un alloggio del medesimo livello di quello che era stato assegnato a lei. Una lunga sequela di spiegazioni, di certezze, di rassicurazioni che poi nella notte hanno ceduto il passo a considerazioni di opportunità (che forse avrebbero potuto essere fatte anche prima). «Mio marito – ha detto ai microfoni di Rai 24 – pur essendo tutto regolare e sentendosi in imbarazzo, per salvaguardare la famiglia ha presentato istanza di rinuncia all’alloggio. Lasceremo l’appartamento nel tempo che ci sarà dato per fare il trasloco e mettere a posto la mia vita da un’altra parte. Sono una cittadina come gli altri, chiedo e pretendo rispetto». L’atto d’amore del maggiore Claudio Passarelli arriva dopo 48 ore di bufera non solo mediatica. Nel Movimento 5 Stelle questa faccenda, oggetto di un fascicolo conoscitivo aperto dalla Procura militare (senza indagati né ipotesi di reato), non è stata affatto compresa né gradita. «Non sono stata trattata bene – ha confessato l’ex ministro – ma io nei valori del Movimento ci credo e non ho nessuna intenzione di abbandonarlo». Salvo poi ripensarci e cambiare idea. «Prendermi una pausa di riflessione dal Movimento? Chissà, magari me la prendo». Insomma, questa volta Elisabetta ha fatto Trenta e pure trentuno.

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