Avrebbe falsificato ricette mediche per l’acquisto di Fentanyl, un potente antidolorifico che, se assunto in dosi massicce, può causare anche la morte, per una spesa pari a 22mila euro.
Questa la pesante accusa che ha portato all’arresto di Luigi Primiani, infermiere 39enne molisano in servizio nel reparto di Medicina dell’ospedale di Sulmona.
L’uomo mercoledì è stato tratto in arresto dai carabinieri della Compagnia di Sulmona guidati dal capitano Maurizio Dino Guida, con l’accusa di peculato, truffa e detenzione di sostanze stupefacenti.
Nello specifico l’infermiere molisano compilava di suo pugno le ricette per poi ritirare in farmacia medicinali a base di fentanyl, potente analgesico oppioide sintetico, solitamente utilizzato – in modo controllato – per i pazienti oncologici.
È stato proprio il titolare della farmacia in cui si ‘riforniva’, insospettito dal numero eccessivo di ricette, a segnalare il caso all’Arma che, dopo una serie di verifiche, ha colto sul fatto il 39enne mentre usciva dalla farmacia con in mano le prescrizioni indebitamente sottratte alla Asl e autonomamente compilate con contraffazione della firma del medico.
Dopo le perquisizione i militari hanno scoperto che l’uomo aveva accumulato ricette per circa 22mila euro di farmaci, dunque una truffa ai danni dello Stato, perché gli stessi erano a carico del servizio sanitario nazionale.
L’arresto è stato convalidato giovedì mattina. Come si legge su rete5.tv, «gli accertamenti hanno escluso ogni coinvolgimento da parte del medico nella vicenda. Il dipendente Asl, nel corso dell’udienza di convalida, assistito dall’avvocato del foro di Sulmona Massimo Carugno, ha ammesso di essersi prescritto autonomamente dei farmaci, ma ha pure spiegato che questi ultimi erano necessari per il suo uso esclusivamente personale in quanto affetto da patologia particolarmente dolorosa. Tant’è che il gip, esaminando anche la cartella clinica e l’intera documentazione medica depositata dalla difesa, ha applicato la misura degli arresti domiciliari».

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