Alle prossime elezioni del 10 giugno 2018, per il rinnovo del Consiglio comunale di Larino, è candidato sindaco, per la lista “Il Germoglio”, il dottor Vito Di Maria.
Dottor Di Maria, in questi giorni si parla molto di programmi e prospettive future per la rinascita di questa comunità e tutti i candidati fanno leva sulle risorse del nostro territorio, che, se opportunamente valorizzate, possono essere il volano di una nuova Larino. Lei cosa ne pensa?
«Credo che non siano frasi fatte. Credo davvero che si possa dare realmente nuova vita a questa città attraverso le sue risorse. Non ne faccio un elenco, ma le racchiudo tutte nel significato più ampio di “territorio”, quel bene comune che esprime la nostra identità, il solo sul quale possiamo contare se vogliamo davvero programmare il domani. In pratica, la grande risorsa da salvaguardare per poterla così rendere eredità da lasciare alle nuove generazioni. Una certezza, ancor più che una speranza, visto che esso non solo è contenitore di storia, cultura, tradizioni, ma anche l’origine della qualità del cibo, che l’agricoltura e la zootecnia mettono a nostra disposizione, oltre che espressione della bellezza di ambienti e paesaggi».
A Larino, come nella nostra piccola regione, l’agricoltura è il cuore pulsante e che lei ritiene uno dei settori fondamentali per il nuovo sviluppo di questa comunità. Può essere più preciso?
«Per me l’agricoltura vuol dire cibo; vuol dire ambiente e paesaggio; vuol dire sostenibilità; vuol dire tradizioni, ospitalità, cultura materiale; vuol dire ruralità. Vuol dire Larino, la sua identità. Riuscire realmente a darle quel ruolo di attore principale che merita, significa portare nuova vita in questa comunità».
Ci può fare qualche esempio concreto per farci capire meglio?
«Tra i tanti concetti citati in precedenza, tengo a sottolineare quello della “sostenibilità”. Credo che l’agricoltura sarà l’opportunità di rinascita per questo territorio se sarà una agricoltura sostenibile, capace di valorizzare i suoi prodotti nel segno del rispetto dell’ambiente. E poi, mi viene in mente il nostro prodotto principe, l’olio extra vergine di oliva, che immagino come l’attore principale di una nuova vita. In altri luoghi, con prodotti agricoli che siano espressione del territorio, hanno costruito l’economia di intere comunità. Noi non siamo da meno»
Il suo è un guardare lontano, non solo ai prossimi 5 anni che la potrebbero vedere Sindaco di questa città.
«Ne sono pienamente consapevole. Le difficoltà non sono poche, certamente c’è da lavorare e molto; c’è da stare insieme; c’è da collaborare. La mia elezione mi porterà ad avere una responsabilità enorme e cercherò soprattutto di essere il collante di questa comunità per costruire un futuro migliore. Sono ottimista di natura, a me piace guardare la Luna e non il dito».

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