Location estiva, tra chiesa a sala convegni al Sacro Cuore per l’ennesima assemblea pubblica organizzata all’unisono dal Comitato Referendario e dal Coordinamento No Tunnel, che hanno illustrato alla cittadinanza i contenuti delle osservazioni regolarmente depositate sulla variante al Piano regolatore generale finalizzata al progetto di riqualificazione del centro storico. E’ stata l’occasione anche per rivedere ancora i punti più controversi del progetto, tutti trattati nelle osservazioni.
Per il portavoce Nino Barone si apre ora una fase decisiva. «Abbiamo risposto alla possibilità di presentare osservazioni alla variante parziale al Prg che modificherebbe l’assetto di piazza Sant’Antonio da verde pubblico attrezzato ad area urbana di riqualificazione, 18 le osservazioni del comitato e riguardano tutto il progetto che va dalla considerazione di piazza Sant’Antonio come giardino pubblico che aveva una sua storia da riproporre fino al rischio archeologico che c’è sia sotto piazza Sant’Antonio che lungo il percorso del tunnel fino a problemi tecnici per quello che riguarda la problematica urbanistica come la quantità di traffico che questo progetto porterebbe al centro di Termoli. Altre quattro osservazioni provengono da gruppi di cittadini. Le osservazioni hanno rispettato i tempi, cioè sono state presentate entro 60 giorni dalla delibera di Consiglio comunale, adesso si dovrà riunire l’assise civica e discutere delle stesse. Se dovessero essere bocciate le osservazioni dalla procedura che viene adottata, una volta che il Consiglio comunale dà delle risposte a queste osservazioni vengono spedite alla Regione che ha 90 giorni per esprimere il diniego su tutta l’opera, altrimenti possono andare avanti. Secondo noi vista la caparbietà con la quale stanno andando avanti non riusciamo a capire l’obiettivo finale, pensavamo che facessero scattare i 90 giorni dal giorno successivo al Consiglio comunale che ha approvato la variante, poi invece si sono riservati di aspettare due mesi per poter dare possibilità ai cittadini di esprimere le osservazioni non so come interpretare i segnali.
Il cambiamento del colore politico in Regione potrebbe influenzare sulla bocciatura o meno dell’opera, prima era solo la III Commissione urbanistica di Palazzo D’Aimmo che aveva posto problemi di credibilità del progetto e verifica delle procedure tutti gli altri uffici erano pro tunnel, adesso venendo a mancare questo presupposto anche i funzionari dovrebbero rivedere la procedura adottata. Abbiamo notificato alle parti cioè al Comune di Termoli, al Consiglio dei Ministri e alla Procura della Repubblica il ricorso al Tar e quindi entro 30 giorni dalla notifica per chiedere la sospensiva del procedimento oltre a tutto quello che abbiamo detto in questi anni. Siamo tosti perché siamo cittadini di Termoli, alcuni ci vedono come coloro che non vogliono l’innovazione, io sono innovatore ma anche controllore della mia storia e della mia città».

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