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Il Comune di Isernia -a firma della dirigente architetto Maria De Lillo- ha scritto che l’ospedale isernino è sprovvisto del “certificato di agibilità”. E adesso che cosa succederà? La nota è stata inviata anche alla Asrem, alla Prefettura ed alla Procura della Repubblica. Uomini del Comitato Ss Rosario sono già andati a farsi ricevere dal procuratore Paolo Albano. Vale la pena riportare i punti focali della lettera dell’Ufficio tecnico del Comune isernino, inviata al presidente del Comitato Ss Rosario, Gianni Vaccone: “Da un primo esame effettuato sui corposi fascicoli relativi al progetto dell’ospedale Ferdinando Veneziale in via Sant’ Ippolito e a quello degli Uffici di largo Cappuccini è emerso che la sede ospedaliera di via Sant’Ippolito è sprovvista del certificato di agibilità che, invece, risulta essere stato regolarmente rilasciata per la sede amministrativa di largo Cappuccini”.
Il Comitato aveva anche richiesto le analisi sulla vulnerabilità sismica del Veneziale, per la quale il Comune pentro così si giustifica: “Per quanto riguarda le ‘Analisi sulla Vulnerabilità’ richiamate nella nota, esse non risultano pervenute agli uffici comunali che, oltretutto, non hanno alcuna competenza specifica in merito”.
“Sarebbe molto meglio trasferire tutto al Ss Rosario di Venafro -dichiara il presidente del Comitato, Vaccone-. Prima avevano fretta a trasferire Ortopedia ad Isernia, ma adesso che faranno? Perché invece non mettono in sicurezza il reparto a Venafro, con l’assunzione di anestesisti e cardiologi?”.

F. R.

(i particolari su Primo Piano Molise di oggi)

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