palazzina liberty venafro altra angolazione

Palazzina Liberty, si preannunciano ancora polemiche. L’Autorità nazionale Anticorruzione ha infatti avviato un’istruttoria, aprendo un fascicolo finalizzato alla verifica della procedura di gara espletata, sull’appalto da 1,2 milioni di euro a seguito di un esposto dell’architetto Franco Valente. Diverse sarebbero i rilievi evidenziati.

Malgrado l’inizio dei lavori, infatti, intorno all’appalto per il restauro dello storico edificio simbolo della città non si ferma la bagarre. Anzi. L’Anticorruzione ha chiesto al Comune di “spiegare e motivare i seguenti aspetti: la redazione di un nuovo progetto preliminare per il restauro del palazzo Liberty nel 2012, vista l’esistenza di un progetto esecutivo sottoposto ai pareri della Soprintendenza; motivazioni sulla procedura di gara scelta; legittimità della partecipazione alla gara del progettista del citato progetto 2005 (ingegnere Buono, ndr)”.

Nei giorni scorsi Valente, progettista di una ditta esclusa dall’appalto, ha prodotto un corposo dossier zeppo di documenti che è stato consegnato al Comune di Venafro che è stato inoltrato direttamente al presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Valente in questa nota arriva perfino a ipotizzare una sorta di complotto ordito ai suoi danni. Di ciò sono stati informati il sindaco Antonio Sorbo, il governatore del Molise, Paolo Frattura, tutti i consiglieri comunali, il prefetto di Isernia, il direttore regionale del Mibac e la segretaria comunale Anna Cascardi. Ognuno è stato chiamato ad intervenire dall’architetto per quanto di propria competenza.

Il professionista ha inteso rendere edotti del fatto “ampiamente noto che il sindaco di Venafro nutre nei miei confronti sentimenti di astio personale che vanno al di là del confronto politico”. Sull’appalto da 1,2 milioni di euro, Valente fa sapere che “da mesi sto chiedendo ragioni al sindaco ed egli, provocatoriamente, invece di rispondermi attraverso la corrispondenza ufficiale, scrive sui social network le sue considerazioni sulla mia persona senza rispondere ai quesiti. Da oltre un anno, peraltro, sto scrivendo inutilmente al sindaco di Venafro e ai funzionari suoi e della Regione perché si adottino misure cautelari, ma fino ad oggi solamente l’Autorità Anticorruzione ha dato seguito a una mia istanza di accertamento”. Dunque, “L’Autorità Anticorruzione in data 3 marzo 2015 mi ha trasmesso l’allegata nota – scrive Franco Valente – con la quale fa conoscere che ha avviato procedura per l’accertamento di una serie di (presunte, ndr) irregolarità in riferimento all’appalto delle opere di restauro della Palazzina Liberty”. Nel suo dossier, l’architetto ha anche contestato la commissione giudicatrice, “presieduta dal Rup. Ornella Celino e da due componenti di cui non si conosce alcuna pubblicazione o attività nel campo del restauro monumentale, l’ingegnere Mastronardi della Provincia di Isernia e l’ingegnere Morone, sconosciuto tecnico comunale di Galluccio, piccolo paese della Campania!”. Valente ha poi evidenziato come “la commissione attribuiva il punteggio massimo (20 punti) all’ingegnere Buono per il progetto statico e attribuiva zero punti per il progetto da me predisposto”.

Quindi, il capitolo relativo all’impresa Opera, “per la quale intervenivo in qualità di progettista”, che “si era avvalsa anche della progettazione dell’architetto Rocco Peluso. L’impresa Opera veniva esclusa dalla gara perché il Rup riteneva che il medesimo architetto Peluso avesse fatto una falsa dichiarazione non dichiarando di aver avuto una contravvenzione di 100 euro. Il Rup, dopo aver escluso l’impresa Opera dalla gara, trasmetteva all’Autorità Anticorruzione la richiesta di sanzioni nei confronti dell’architetto Peluso. L’Autorità Anticorruzione riteneva aberrante la decisione del Rup e dichiarava archiviato il procedimento nei confronti dell’architetto Peluso”. Franco Valente, in conclusione, ha chiesto che “si proceda, ognuno per quanto di propria competenza, a una disamina delle singole questioni da me segnalate e si proceda alla conseguenti determinazioni”, inoltre l’architetto ha fatto sapere che vuole “essere sentito personalmente dalle Ss Vv e che la mia audizione venga verbalizzata”.

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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