Come volevasi dimostrare! Iniziamo proprio così nel parlare della vicenda del mancato recupero della ex scuola media di via Maiella. A “certificare” la perdita definitiva del finanziamento regionale da 2 milioni e 500mila euro circa, stanziati addirittura nel 2010 ma mai arrivati a destinazione (casse comunali per intenderci), l’ultima delibera di giunta comunale dello scorso 28 dicembre.
Infatti ora l’Amministrazione comunale ha deciso di percorrere un’altra strada, quella della «programmazione fondi Bei 2015». Di che cosa si tratta? È presto detto. E basta leggere le motivazioni che hanno spinto l’esecutivo Sorbo a questa scelta: «Il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha annunciato, nel corso della conferenza stampa per la presentazione del libro ‘Fare scuola’ che è stato sottoscritto l’elenco dei Comuni beneficiari associati alle risorse che permetteranno ai Comuni di realizzare interventi come la ricognizione degli edifici e le indagini diagnostiche sui solai e l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza degli edifici scolastici; nella stessa occasione, il Ministro dell’Istruzione ha firmato il decreto di accertamento di ulteriori 134 milioni della programmazione Bei 2015 che consentirà di autorizzare, già a gennaio, circa 150 nuovi interventi destinati alla realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento sismico, efficientamento energetico e costruzione di nuovi edifici scolastici; questa Amministrazione, particolarmente sensibile alle tematiche relative alla sicurezza degli edifici scolastici, ha intenzione di inoltrare richiesta di finanziamento; nell’intendimento di perseguire l’obiettivo di cui in parola, si dà atto di indirizzo al responsabile del settore Lavori pubblici e manutenzione perché provveda all’espletamento degli adempimenti connessi alla redazione della documentazione tecnico-amministrativa necessaria, con particolare riferimento all’intervento di recupero dell’edificio scolastico di via Maiella, eventualmente anche mediante demolizione e ricostruzione dell’attuale edificio».
Si ritorna indietro dunque. «Demolizione e ricostruzione»: ancora su questo dilemma verte la questione già affrontata negli anni passati, con la soluzione affidata a una relazione dell’Università di Cassino che indicò la strada da percorrere per fare l’una e l’altra cosa, demolire e ricostruire per intenderci. Rimane lo scotto della vicenda: la perdita del finanziamento da 2 milioni e 500 mila euro, anche se da Palazzo Cimorelli fanno sapere che continuano a sperare (e operare per) in una buona notizia da Campobasso. Ma a Venafro nessuno, proprio nessuno, ha capito fino in fondo se effettivamente le responsabilità per la perdita del finanziamento, fossero tutte della Regione. Rimane, invece, la delusione di tutte quelle mamme che attendevano la diffida e la denuncia contro la regione, anche più volte annunciata dal vice sindaco con delega all’edilizia scolastica Alfredo Ricci, per il torto subito dalla città di Venafro.

MARCO FUSCO

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