“Le proteste di questi giorni contro il Governo Monti per la mancata proroga dello stato di criticità sono destituite di fondamento”. Così il consigliere regionale Michele Petraroia, che aggiunge: “Per la ricostruzione post-Ssisma in Molise è stato concesso un periodo di 7 anni di stato di emergenza e 2 anni di stato di criticità, assegnando poteri commissariali al presidente della Giunta che, con un miliardo di euro a disposizione, al decimo anno ha portato la percentuale della ricostruzione post-terremoto al 35%”.

“Secondo le vigenti normative il periodo temporale massimo per la durata dello stato di criticità è di tre anni, e ne erano tutti a conoscenza” – precisa. “Con la proroga al 30 aprile al Molise viene riconosciuto un periodo di 2,4 anni. E in tutti i casi anche se la stessa fosse stata concessa per altri quattro, sei o otto mesi, la ricostruzione non sarebbe mai passata dal 35% al 100%. Solidarietà al Governo Nazionale e se qualcuno intende avviare una riflessione sui ritardi nella messa in sicurezza delle scuole e nel completamento delle case, non si spingesse fino a Roma e spiegasse il fallimento di un modello che ha consentito consulenze, incarichi, prebende e le più svariate e fantasiose fattispecie di spesa pubblica che poco avevano a che fare con i bisogni primari dei terremotati”.

“Fatta questa puntualizzazione – prosegue – è importante che anche il Consiglio Regionale abbia ritenuto di non prendere in considerazione gli attacchi pretestuosi contro il Governo Monti, ed ha approvato con qualche astensione del centrosinistra, un deliberato che pone due questioni. La prima è l’approntamento di una legge regionale per disciplinare il completamento della ricostruzione sulla falsariga del buon esempio di Umbria e Marche. La seconda è l’impegno unanime a chiedere al Consiglio dei Ministri di accompagnare il rientro ad un quadro ordinario di funzionamento istituzionale, superando il commissariamento, chiarendo che si potranno utilizzare i 346 milioni di euro della delibera Cipe in deroga al patto di stabilità e verificando la necessità di atti, provvedimenti legislativi o decreti nazionali, che in regime di normalità istituzionale e ordinarietà giuridica, agevoli il completamento della ricostruzione in Molise”. “L’approvazione della delibera consiliare offre una risposta concreta alle esigenze impellenti dei terremotati – conclude – senza strumentali ed ingiuste polemiche contro il Governo nazionale”.

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