Sono poco più di 145 chilometri: otto strade che molisani e non utilizzano molto trasferite all’Anas (tra queste la Fondovalle Rivolo, la Tangenziale est di Campobasso, la ‘Della Vandra’ e la ‘Della Valle del Biferno’).
È molto soddisfatto l’assessore regionale alle Infrastrutture Pierpaolo Nagni per un risultato che, spiega dopo l’intesa sullo schema di decreto in Conferenza unificata, non era scontato. Anas, infatti, prevedeva di «prendere in gestione dal Molise un numero di chilometri parecchio inferiore rispetto ai 145 successivamente confermati, lasciando in capo alle amministrazioni locali praticamente l’intero patrimonio viario regionale».
La battaglia è stata articolata e condotta con le Province e i tecnici. Proprio le Province ora cederanno «diversi tratti di strade ad Anas» e non avranno l’obbligo «di interventi e manutenzione divenuto ormai insostenibile per quegli enti», rileva Nagni. I criteri seguiti per individuare le arterie, aggiunge, sono oggettivi e «legati principalmente all’utilizzo delle singole strade, alle urgenze in termini di interventi di manutenzione, al collegamento verso le arterie principali. Grazie a questo accordo – conclude – alcuni tratti torneranno a far parte della rete nazionale, con evidenti vantaggi per la viabilità sia in termini di standard di sicurezza, sia di accessibilità alle aree interne, senza trascurare anche il risparmio in termini economici che tale riorganizzazione porterà alle economie regionali, oramai divenute le prime interessate nelle situazioni di ripristino o di manutenzione delle strade».
Molto più contenuta la soddisfazione della Uilpa Anas. Il segretario Carmine Battaglia ritrova nell’elenco (pubblicato ieri da Primo Piano Molise) alcune delle proposte avanzate dal suo sindacato. «La nostra proposta originaria, tuttavia, prospettava un intervento più ampio, con l’obiettivo di ridisegnare la viabilità regionale in maniera funzionale», osserva. Sono 145 i chilometri che passano ad Anas, quando nel 2001 l’ente ne trasferì 400 alle Province. Di questi 145, poi, solo 15 riguardano il territorio di Isernia, «forse pochi per un intera Provincia». Inoltre, «l’alto Molise resta privo di interventi, nonostante quel territorio in estate sia trafficato da turisti e molisani che rientrano per le vacanze da fuori regione e nel periodo invernale mostra una viabilità messa a dura prova da fenomeni nevosi particolarmente significativi, con i disagi e rischi relativi. Comunque, in attesa che termini l’iter burocratico che prevede l’acquisizione del parere delle competenti commissioni parlamentari, fino alla firma del decreto del presidente del Consiglio dei ministri, è opportuno concentrarsi sugli interventi urgenti di manutenzione straordinaria e ordinaria a favore delle strade, rese in parte impraticabili e soggette ad importanti fenomeni franosi e di dissesto idrogeologico».
Si dovranno stanziare risorse. Soprattutto, «occorre procedere al più presto all’assunzione di nuovo personale che si occupi delle attività di manutenzione e messa in sicurezza delle strade richiamando, ancor prima, in servizio quei lavoratori specializzati – chiude il sindacalista – che hanno promosso cause di lavoro nei confronti dell’Anas per vedersi riconosciuta la stabilizzazione e l’inquadramento alle dipendenze della società, ottenendo in primo grado, Appello e Cassazione quasi tutti sentenze con esito positivo».

Un Commento

  1. Michele Rocco scrive:

    All’appello manca la variante di Cerrosecco sulla statale 87, la così detta “Falcionina”, un tratto di meno di 5 chilometri su cui transitano tutti i paesi del cratere sismico- L’ANAS contunua a ben manutenere il tratto a monte dove ormai non circola più nessuno, mentre il tratto di variante a valle è abbandonato a se stesso, con un manto stradale a pezzi e l’assenza totale di segnaletica orizzontale.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.