Istituto superiore di Sanità e tecnici delle Regioni al lavoro sul possibile nuovo modello di valutazione del rischio del contagio, che oggi sarà esaminato nell’incontro tra governo e Regioni. Sul tavolo la revisione di due indicatori: l’Rt ospedaliero e l’incidenza dei casi di infezione da Covid.
Il passaggio in zona ad alto rischio avverrebbe se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 30% e al 20% (ora al 40 e al 30). Tre le fasce di incidenza: quella a maggior rischio sarebbe fissata a partire da 150 casi su 100mila persone.
Il governatore Donato Toma concorda con l’idea di valorizzare l’indice Rt degli ospedalizzati, non più quello sui sintomatici, per prenderlo a riferimento come indicatore con cui, insieme agli altri, valutare il rischio epidemiologico su un territorio. È il dato relativo all’ipotesi che anche grazie alla vaccinazione sta diventando più remota: condizioni di salute gravi che richiedono l’ospedalizzazione degli affetti da Covid. Si dice perplesso, invece, sul calo della soglia di allerta per le terapie intensive: in regioni piccole come il Molise, 8 casi sui 39 posti letto disponibili (e attrezzati col personale) segnano già il limite.
Ad ogni modo, per Toma come per gli altri presidenti delle Regioni è arrivato il momento di riaprire le attività, in sicurezza ma garantendo le condizioni per la ripartenza economica e sociale. «Spostare il coprifuoco fino alla mezzanotte e aprire tutto da giugno», sintetizza la sua posizione. «In Molise con i dati di oggi, l’incidenza è scesa sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti, noi siamo in zona bianca. Dobbiamo mantenere questo andamento per questa e la prossima settimana e ci siamo», rimarca poi il governatore. Quanto alla campagna vaccinale, nelle ultime riunioni il generale Figliuolo ha confermato l’arrivo delle dosi che aveva annunciato. «Io confermo quindi che entro fine giugno potremo aver somministrato la prima dose a tutti i molisani vaccinabili, o quasi a tutti. Dipende naturalmente dal flusso regolare dei vaccini. La nostra ‘macchina’ è in grado ormai di andare oltre le 3mila dosi giornaliere e impiegando anche i medici di medicina generale avremo una potenza di fuoco pazzesca», aggiunge Toma.
Estate Covid free, in Molise, dunque. «Da giugno sono convinto che lo saremo, Covid free». Ma non basta. Per Toma questa deve essere l’estate della ripartenza. «Il nome del Molise gira, il suo posizionamento, e il mio a livello personale, sono sicuro ci garantirà un flusso turistico importantissimo. Contemporaneamente stiamo lavorando ai bandi per gli investimenti del tessuto produttivo, quelli necessari alla ripresa. Covid free, certo, ma guardiamo già oltre», conclude Toma.
Intanto, continua il confronto nella maggioranza di governo sulle riaperture. Il Pd è favorevole a discuterne nella prossima cabina di regia se i numeri migliorano e se la campagna vaccinale prosegue a ritmi serrati.
Riaprire ciò che ancora è chiuso, stop coprifuoco alle 22 (Draghi è preò convinto sia meglio sposrarlo solo alle 23), serrande alzate nei centri commerciali anche nel fine settimana, via libera alle cerimonie, impianti sportivi attivi a partire dagli stadi: queste invece alcune delle richieste del centrodestra contenute in una mozione presentata al Senato.
L’obiettivo – fa sapere la Lega – è quello di imprimere un’accelerata alla riapertura in sicurezza di tutte le attività e alla conseguente ripresa economica del Paese.
La delegazione di Forza Italia chiede che il tagliando all’ultimo decreto Covid venga fatto questa settimana. La stessa richiesta è stata avanzata anche dai ministri Giorgetti (Lega) e Bonetti (Iv).

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