Elio Germano è stato premiato ai David di Donatello come miglior attore protagonista per “Volevo nascondermi”. Il film di Giorgio Diritti, che narra la storia del pittore Antonio Ligabue, si è aggiudicato ben sette statuette, tra cui miglior film, miglior regia e miglior attore protagonista. «Un uomo ai margini della società per tanti ma un uomo con tanta volontà di esprimersi e un grande artista. Ricordiamoci di Ligabue anche quando incontriamo un clochard che disegna una madonnina. Ricordiamoci del valore di ogni uomo e difendiamolo finché possiamo, in ogni modo» ha commentato il regista.
L’attore di origini molisane, di Duronia, ha ringraziato tutti coloro che lo hanno aiutato ad entrare nel personaggio di Ligabue, dal regista al dialog coach, ai truccatori, citandoli uno per uno, «a tutti i lavoratori dello spettacolo e agli artisti, soprattutto quelli dimenticati in questo periodo di pandemia».
«In un Molise in lenta agonia che corre verso il baratro della scomparsa, giunge come un lampo il David di Donatello ad Elio Germano, artista tra i più bravi del nostro tempo, nato e cresciuto a Roma, ma saldamente legato al Molise e in particolare a Duronia, il paese di origine della sua famiglia». Così l’associazione “Giuseppe Tedeschi”. «I molteplici premi internazionali, che meritatamente sono stati assegnati a Elio, non ne hanno mai mutato i tratti discreti improntati alla semplicità e alla meticolosa dedizione professionale. La sobrietà del suo agire va di pari passo con la tenacia con cui prepara ogni interpretazione, scavando nell’animo più nascosto del personaggio a cui deve dare un volto e un’anima. È grazie al suo talento che abbiamo potuto rivivere la profondità dei versi di Giacomo Leopardi, apprezzare la prontezza di spirito di Nino Manfredi o, da ultimo, toccare con mano i tormenti di Antonio Ligabue. Per tutti noi è motivo di orgoglio condividere la gioia di questo premio con Giovanni e Silvana, animatori appassionati di un format che lega dal 1995 la comunità emigrata a Roma col nostro territorio attraverso il “Cammina, Molise!”. La tenacia dei genitori di Elio nell’amare, custodire, tutelare e valorizzare i sentieri, i borghi, la cultura e le tradizioni popolari molisane ci aiutano a immaginare un futuro in cui chi è dovuto andar via non dimentica le proprie origini, e nel limite del possibile, ne sostiene la prospettiva etica e non solo sociale o economica. Grazie Elio. Grazie – conclude l’associazione – per aver regalato a tanti un istante per sorridere e per aver potuto rimarcare di essere del Molise».

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.