Prospettive di crescita e di sviluppo dei territori tra esigenze di innovazione, competitività e internazionalizzazione dei processi produttivi. Si è discusso di questo nell’incontro fra il ministro Giancarlo Giorgetti e gli assessori regionali allo Sviluppo economico.
Al confronto, tenutosi a Senigallia, in rappresentanza del Molise c’era il vicepresidente della giunta Vincenzo Cotugno, che ha avuto modo di illustrare le sfide del prossimo futuro per l’Italia e il Molise, analizzando poi complessivamente quanto accaduto negli ultimi anni. E non è mancato, nelle riflessioni degli amministratori e del ministro, un passaggio sulla situazione economica resa più difficile dalla guerra in Ucraina.
«Siamo in un’economia di guerra – ha ribadito senza mezzi termini il ministro Giorgetti – La risposta ai costi di una guerra deve essere di risarcimento alle nostre imprese che stanno subendo bombardamenti economici. Ma, in definitiva, il ruolo principale delle istituzioni deve essere quello di fornire un quadro ideale di fiducia e di certezza alle imprese, perché possano operare al meglio».
Un’analisi secca, e non poteva essere altrimenti, quella del ministro, che fotografa la situazione pur ritenendo l’attuale periodo un’occasione straordinaria per creare condizioni di sviluppo per il prossimo futuro.
Nel suo intervento il vicepresidente Cotugno si è rivolto direttamente a Giorgetti invitandolo a venire in Molise «per visitare da vicino il nostro territorio, constatando direttamente le potenzialità di una piccola regione che ha una posizione geografica strategica. La Regione Molise – ha annunciato Cotugno – ha già manifestato al ministero della Transizione ecologica l’interesse ad individuare nelle nostre aree industriali dismesse, i luoghi dove creare una Hydrogen Valley a servizio delle imprese energivore del territorio. Con la fine del motore a scoppio – ha detto Cotugno – certamente moriranno un indotto e una filiera produttiva. Dobbiamo costruire le condizioni affinché possa nascere un indotto nuovo con una serie di lavori e servizi che oggi neanche immaginiamo. I prodotti che oggi arrivano da Cina o Corea, possiamo realizzarli in Italia… facciamolo in Molise».
Cotugno ha poi lanciato un’altra iniziativa: «Come ogni anno l’Italia sceglie la propria capitale della Cultura, dal 2022 il governo istituisca anche la Capitale della Transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile. Se questa proposta sarà accolta, candidiamo fin d’ora a ricoprire quel ruolo per il 2022, la città di Termoli, che ospiterà la prima Gigafactory italiana». Due proposte che fanno leva su due elementi: il fatto che il Molise è rientrato nell’Obiettivo 1 (nella cartina di programmazione dei fondi e degli interventi dell’Ue) e le occasioni rappresentate dalla Zes.
Di ritorno da Senigallia, l’assessore Cotugno ha ampliato la sua analisi del contesto economico che sta caratterizzando l’Italia e l’Europa, con gli sviluppi che andrebbero immaginati per trasformare il momento difficile in occasione di sviluppo futuro.
«La pandemia, cosi come la guerra d’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina, non sono una parentesi della storia – così il vicepresidente della giunta regionale – Le azioni che stiamo promuovendo a livello politico/istituzionale sono il frutto di una strategia economica plasmata da ideologie, in un’era geopolitica ed economica che ritengo del tutto tramontata. La globalizzazione cosi come l’abbiamo conosciuta è al suo punto di rottura. La scelta di costruire filiere produttive intercontinentali si è rivelata un grande azzardo e lo hanno pagato i cittadini con la perdita di posti di lavoro, prima, ed ora con una inflazione che rischia di divorare risparmi e stipendi.
Gli Stati, restii a scelte coraggiose ed incapaci a dire no ad ecologisti in servizio permanente, stanno pagando la strategia scellerata di affidare le fonti energetiche alla dipendenza estera – ha sottolineato poi Cotugno – In questo nuovo contesto mondiale, dopo la pandemia e nel pieno di una guerra nel cuore dell’Europa, emergono due dati che non possono essere più ignorati: la necessità di avere filiere produttive, soprattutto quelle strategiche, cortissime, costruite all’interno di partnership solide, tra Stati che vogliono garantirsi una piena e sicura amicizia ed una collaborazione solida; investire di più in ricerca per garantire all’Italia l’autonomia energetica, oggi una priorità».
Per il vicepresidente Cotugno questi sono i punti sui quali l’Italia e in particolare il suo Meridione possono e devono giocare un ruolo nuovo e diverso rispetto a quello immaginato dalla politica del mondo di prima. In primis per la sua posizione geografica, essendo la porta per l’estremo Oriente ma anche un ponte per l’Africa. Una posizione strategica che rende il Sud luogo di ricerca e produzione delle tecnologie per il mercato del futuro.
«Ecco perché le Zone economiche speciali sono un’opportunità straordinaria, ma vanno approcciate con questa nuova prospettiva. Per il Molise la gran parte della Zes è all’interno del Consorzio di sviluppo industriale della Valle del Biferno, dove già operano realtà produttive del calibro di Stellantis, Sorgenia, Saint- Gobain, Momentive ed altre importanti realtà industriali.
È a Termoli, dunque, che la nostra Regione si giocherà la partita per restare aggrappata alla contemporaneità e conquistare un futuro che sentiamo di meritare », è l’auspicio del vicepresidente del Molise, che a Senigallia ha avuto modo di ringraziare il ministro Giorgetti e il governo nazionale per le azioni messe in campo nei confronti del gruppo Stellantis al fine dell’individuazione dello stabilimento di Termoli per la realizzazione dell’unica Gigafactory italiana del gruppo italo-francese. «Si tratta di un investimento di oltre 2 miliardi di euro che consentirà non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma anche una grande iniezione di fiducia per un territorio che grazie a questa opportunità potrà darsi una nuova identità agli occhi dell’Italia e dell’Europa. Il Molise e Termoli si candidano a diventare un hub di produzione a servizio degli oltre 30 stabilimenti in Europa, ma anche un hub per la trasmissione del sapere tecnologico, al servizio della nuova era della mobilità sostenibile e della produzione di energia da fonti rinnovabili. Lavoriamo per un’azione di attrazione internazionale – è dunque il suo suggerimento – pronti ad accogliere le multinazionali occidentali che stanno pensando di lasciare il Far East o la Russia e sono in cerca di una nuova casa. Una casa vicina, sicura, confortevole e soprattutto amica. Raccontiamo al mondo che esiste un luogo in Italia pronto a svolgere questo ruolo con un regime fiscale di vantaggio che lo rende competitivo alla pari di altre aree d’Europa come l’Irlanda o il Lussemburgo. Siamo convinti che, in questo momento storico, il Molise, una piccola ma straordinaria regione – ha concluso – possa offrire all’Italia ed all’Europa, nuove e grandi opportunità. E lo faremo grazie alla nuova identità di Paese votato all’innovazione».
Ppm

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