Decine, centinaia di precari Covid rischiano il posto di lavoro. E, soprattutto nel settore infermieristico, il rischio ulteriore è di appesantire la già devastante carenza di personale.
Si tratta di infermieri e operatori sanitari che non hanno avuto accesso alle graduatorie dei due discussi concorsoni, e il cui contratto, dopo diversi rinnovi, scade il prossimo 31 dicembre.
In quasi tutte le regioni, chi si è trovato nelle medesime condizioni è stato stabilizzato in virtù di una misura del governo che ha deciso con la legge di Bilancio di “premiare” coloro che hanno prestato servizio durante i mesi difficili della pandemia. In Molise non è stato possibile, perché la citata legge prevedeva la stabilizzazione per gli chi al 30 giugno scorso avesse maturato almeno 18 mesi di anzianità. I precari molisani hanno lavorato per oltre un anno e mezzo, ma a differenza di altrove le prime assunzioni furono eseguite – ed è complicato capire perché – con il sistema della partita Iva (che non è valido al fine del computo dell’anzianità di servizio). Solo a 2021 abbondantemente inoltrato, l’Asrem ha sottoscritto i primi contratti a tempo determinato: impossibile, dunque, maturare i requisiti richiesti (al 30 giugno 2022).
La politica ha anche provato a porre rimedio, approvando una legge regionale che spostava al 31 dicembre 2022 la data per la maturazione dei 18 mesi, legge – ovviamente – impugnata dal governo perché la Regione non può modificare un requisito stabilito dal governo.
Quindi, come si suol dire, mazziati e cornuti.
«A dicembre – afferma sul punto la consigliere di Fratelli d’Italia Aida Romagnuolo – scadranno i contratti ai cosiddetti “precari Covid”: tutti quei sanitari assunti durante l’emergenza epidemiologica e che, in questi anni, con dedizione e professionalità, hanno portato avanti il loro lavoro supportando le strutture ospedaliere molisane. Si tratta di padri e madri di famiglia – aggiunge Romagnuolo –, molto spesso monoreddito. Figure che, data la nota carenza di personale nella rete sanitaria del territorio, andrebbero a coprire vuoti storici. Non c’è più tempo da perdere. Il commissario ad acta della sanità in Molise e l’Asrem – ancora la consigliera –, trovino la giusta strada per poter, in attesa della stabilizzazione, prorogare subito i contratti che sono in scadenza, favorendo una maggiore efficienza di cure e servizi nei nostri nosocomi. È fondamentale – chiude Romagnuolo – garantire un futuro lavorativo concreto a chi, in tempo di emergenza, si è messo a disposizione di malati ed istituzioni. Quest’ultime hanno il dovere di non abbandonare nessuno».

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