Nel terzo trimestre dell’anno le iscrizioni di nuove imprese femminili in Molise (110, circa il 28% del totale delle iscrizioni del trimestre) risultano superiori alle cessazioni con un saldo positivo di +32 imprese. Ottima la performance della provincia d’Isernia che con un tasso di crescita di +0,96% si pone al primo posto tra le provincia italiane. In termini relativi l’andamento rilevato nel terzo trimestre dell’anno corrisponde ad un tasso di crescita imprenditoriale di +0,31%.
Solo 66/esima la provincia di Campobasso con un tasso di crescita pari a +0,08%.
La distribuzione geografica delle imprese femminili nel 2013 si conferma concentrata nel Sud e Isole, con il Molise in testa alla classifica per tasso di femminilizzazione con il 29,7%; seguito da Abruzzo, con il 27,8%, e Basilicata, con il 27,7%.
Dal punto di vista dell’organizzazione d’impresa, il tessuto imprenditoriale femminile molisano continua ad essere caratterizzato dalla prevalenza di ditte individuali (il 77,5% contro il 69% dell’universo imprenditoriale); le società di capitali femminili, invece, pur dimostrando una forte dinamica positiva (+7,8% nei 12 mesi considerati) rappresentano ancora una percentuale minore di tutte le imprese femminili (il 9,6%) rispetto a quanto avviene per il totale delle imprese (dove le società di capitale rappresentano il 16,1%).
Osservando l’economia al femminile dal punto di vista dei settori, a crescere di più negli ultimi 12 mesi in termini assoluti sono stati le costruzioni (+16 imprese), i servizi di alloggio e ristorazione (+12 imprese) e gli altri servizi, in cui sono compresi sia i servizi alle imprese che alle persone (+11 imprese).
La spiccata vocazione femminile per il terziario è confermata dai tassi di femminilizzazione particolarmente elevati che si rilevano nelle attività dei servizi di sanità e assistenza sociale (49,7%) e nelle altre attività dei servizi (53,3%).
Infine, quanto alla componente giovanile, a fine settembre scorso le imprese femminili a titolarità ‘under 35’ in Molise erano 1.211 che operano prevalentemente nelle altre attività dei servizi (10,9%), nelle attività finanziarie e assicurative (7,4%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (6,8%).

 

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