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I manifesti funebri annunciano che ‘La musica è finita’.
Defunta, appunto, “a causa degli ennesimi tagli indiscriminati perpetrati ai danni della cultura, tagli alle cattedre di strumento musicale della nostra regione, in particolare sulla città di Termoli dove il dimensionamento scolastico ha previsto l’accorpamento delle scuole Brigida e Bernacchia con la conseguente diminuzione dell’offerta formativa”.
E’ scuro in volto Gianluca De Lena, docente di pianoforte a Guglionesi che, insieme ai colleghi, si è recato sotto l’edificio che a Campobasso ospita il Provveditorato agli studi per protestare contro l’ennesimo scempio che vede coinvolto un settore nel quale invece si dovrebbe investire.
Attualmente sono otto gli strumenti che possono essere insegnati nei due istituti (clarinetto e percussioni). L’accorpamento dimezzerà l’offerta, diminuendo, di fatto, la possibilità per diverse famiglie di poter iscrivere i propri figli ai corsi di strumento musicale.
“Lo facciamo per gli alunni e le loro famiglie che dal prossimo anno avranno una minore scelta”, aggiunge insieme agli altri colleghi di lavoro.
Un funerale alla musica curato nei minimi dettagli. Ci sono i docenti, gli strumenti musicali, i fiori, l’addobbo funebre. C’è l’accompagnamento musicale, il requiem eseguito con qualche imperfezione a causa dell’emozione.
Stufi di subire tagli indiscriminati e visibilmente sfiduciati, gli insegnanti si appellano alle istituzioni affinché la cultura, una volta tanto, venga salvaguardata.
“Non ci aspettiamo nulla di particolare, speriamo solo che il settore possa essere tutelato perché la musica e l’insegnamento non possono pagare sempre per altri”, il commento di Basso Cannarsa docente di chitarra a Termoli.

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