CAMPOBASSO. Vigneti, frutteti e oliveti sono stati devastati dall’ultima ondata di maltempo. Senza dimenticare le esondazioni, le interruzioni di corrente e i tanti edifici sgomberati a causa delle frane ‘rimesse in moto’ dalla pioggia e neve.

Sabato scorso, nel pieno dell’ondata di maltempo, la Regione ha annunciato di voler chiedere al governo nazionale il riconoscimento dello stato di calamità. Ecco perché Coldiretti Molise ha invitato i sindaci “a monitorare le zone e le strutture private ed aziendali danneggiate per acquisire la documentazione” necessaria per chiedere lo status. Al tempo stesso, la confederazione ha messo a disposizione la proprie strutture territoriali per il monitoraggio dei danni dal momento: “in base alla normativa regionale, sono infatti i Comuni a dover compiere una prima ricognizione delle aree colpite, inviandone una relazione alla Regione, al fine di poter chiedere lo stato di calamità naturale”.

Il Molise, del resto, si è ritrovato a fronteggiare un’ondata di maltempo eccezionale anche se prevista dagli esperti. “Gli eventi meteorici che hanno investito il Molise e le altre regioni – ha osservato la Coldiretti – hanno i caratteri di eccezionalità per le caratteristiche ed intensità dei fenomeni e per la devastante azione sul territorio e sulle strutture. Alberi si sono abbattuti su mezzi e capannoni, hanno anche ostruito fiumi e canali, con esondazioni che hanno gravemente danneggiato terreni seminati, frutteti, vigneti ed oliveti, con fenomeni pluviali che hanno ulteriormente accentuato il rischio di frane e smottamenti. Danni hanno subito, in particolare le aziende zootecniche, anche per l’interruzione di fornitura delle reti idriche ed elettriche”.

Al tempo stesso il maltempo ha di nuovo messo a nudo tutte le criticità di una regione ad alto rischio dissesto idrogeologico. Da qui il monito della Coldiretti Molise sulla necessità di investire nella prevenzione con interventi atti a mitigazione i rischi idrogeologici, ed una adeguata gestione e manutenzione di fiumi e canali, predisponendo e realizzando progetti di intervento, sui quali occorre creare le adeguate sinergie istituzionali, anche attraverso l’utilizzo dei fondi comunitari 2014-2020.

 

 

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