“Bruceremo solo legno”, così Antonio De Tata ha esordito nel corso della conferenza di servizi, convocata al Comune di Campobasso per fare chiarezza su un caso che in questi giorni sta facendo discutere in città: il generatore a biomasse in contrada Mascione.

Il responsabile della Rg1, ditta di Verona che ha presentato il progetto dell’impianto utile a produrre 200 chilowatt elettrici e 400 termici, con questi destinati ad alimentare il centro sportivo che si trova in quella zona, ha partecipato all’incontro insieme ai dirigenti degli uffici urbanistica di Regione, Provincia e comune, della Forestale, ma all’appuntamento erano presenti anche il delegato della Soprintendenza, l’architetto Civerra e quelli dell’Arpa.

Il summit si è concluso con l’incarico affidato proprio all’agenzia regionale per l’ambiente di svolgere uno screening sul progetto, con l’acquisizione di pareri volti a verificare le caratteristiche del generatore.

Solo in un’eventuale seconda fase si procederà all’iter per la Via, la valutazione di impatto ambientale, così come richiesto proprio dal privato.

“Non solo non c’è inquinamento, ma la nostra idea produrrà occupazione – ha detto De Tata – se ci sarà un’intesa con la pubblica amministrazione, potrebbero essere impiegate 10 persone.

In questa conferenza finalmente si è capito che l’intervento è di reale efficientamento energetico, per un’azienda che produce molta energia e questo impianto andrà a spegnere una centrale.

Ci siamo resi disponibili anche a prevedere dei sopralluoghi sugli altri nostri impianti, per permettere di comprendere l’entità della potenza del generatore”.

Particolarmente critico l’architetto Civerra, il quale ha sottolineato come in Molise l’assenza di un piano energetico non consenta di evitare il proliferare di impianti di vario genere, per l’energia alternativa.

Temi questi ripresi anche da Simone Cretella, presente in qualità di referente dell’associazione ambientalista di Fare Verde.

“Non abbiamo mai detto ‘no’ alle biomasse, perché questo sistema alternativo comporta un grosso risparmio rispetto alla produzione di energia da fonti fossili -ha affermato Cretella –  il problema è che ci ritroviamo impianti spesso calati dall’alto senza, senza che ci sia interazione tra gli enti preposti e senza una legge sull’energia. A tutt’oggi non sappiamo quale sia il bisogno energetico del territorio“.

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