I creditori della Gam hanno dato parere favorevole alla proposta di piano concordatario. E il tribunale di Campobasso ha fissato l’udienza per decidere sull’omologa del concordato. Il piano prevede ancora un esborso di denaro da parte della Regione Molise, oltre 10 milioni la stima della delibera della giunta Frattura che lo approvò, per pagare i debiti della società partecipata che gestisce la filiera avicola.
Sul fronte della vertenza occupazionale, intanto, si registra la ripresa della mobilitazione. “C’è il Psr approvato e il riconoscimento di area di crisi. Non ci sono più alibi, vogliamo sapere dalla Regione quale strada intende prendere per il rilancio della filiera avicola”. I lavoratori della Gam, con questo obiettivo, saranno martedì in presidio davanti a Palazzo Moffa. L’azienda è chiusa dall’autunno 2013 e i vari tentativi di riavviare i motori, sia pure in via transitoria, sono tutti falliti. Il governatore Frattura, però, ha sempre assicurato che la sua amministrazione vuole far ripartire la filiera. Senza nuove iniezioni di soldi pubblici, però. La Regione non produrrà più polli. Per gli operai, quindi, sono mesi di incertezza profonda. Sono circa 300 e sono in cassa integrazione. Per loro c’è anche la possibilità di essere ricollocati altrove, chance aperta dal riconoscimento di area di crisi. Fondamentalmente vorrebbero tornare a fare il lavoro che conoscono, in cui hanno acquisito professionalità. “È tempo che la Regione ci dia risposte”, spiega Mariano Russo rendendo nota la manifestazione organizzata dalla rsu aziendale per martedì.

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