E’ stato uno dei pochi vescovi che ha deciso di metterci la faccia e di scendere in piazza. Al Family day, tra i due milioni che contestano il ddl Cirinnà sulle unioni civili, c’era anche Giancarlo Bregantini, partito di buon’ora dal Molise. Il vescovo ha guidato una folta delegazione molisana della diocesi di Campobasso, Termoli, Isernia e Trivento che hanno raggiunto il Circo Massimo a bordo di sei pullman.

“Una grande e gioiosa festa della famiglia unita da tanta preghiera sin dalle prime ore del mattino”,  le parole a caldo dell’arcivescovo al suo rientro da Roma.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

 

2 Commenti

  1. Angelo e Angela Miele scrive:

    Dove sono tutte le signore che hanno condotto battaglie femministe? Dove sono tutte coloro che hanno gridato allo scandalo quando un amministratore delegato le ha negato una promozione a favore di un collega dell’altro sesso? Dove sono tutte le colleghe di partito di Matteo Renzi? Un utero in affitto, un altoforno che produce un manufatto non è di per sé sufficiente per indignarsi e condurre battaglie? Dov’è la civiltà? Qui stiamo regredendo in nome di un concetto distorto di libertà, che se ne frega di quella altrui pur di rispondere fanciullescamente ad una pulsione del momento. Ma i tolleranti dei diritti dei gay e delle unioni civili sappiano che saremo sempre sentinelle in piedi. Una sentinella vigila e richiama all’ordine, e la nostra determinazione vi darà filo da torcere!

  2. Arianna Di Biase scrive:

    Non si mercifica il corpo di una donna per il desiderio egoista di due uomini. Dove sono le femministe di sinistra? Nessuno le ha sentite fino ad ora. Non si nega la NATURA, che è fatta di leggi e quindi di un’intrinseca perfezione, con altre leggi, quelle create a proprio uso e consumo. Se anche si togliesse un bimbo da un orfanotrofio, non lo si affida ad una coppia omosessuale credendo di aver creato una famiglia. Il bambino matura in modo sano e completo se cresce nella diversità di sentire e di attitudini che solo un uomo ed una donna possono avere. Non si mette in scacco un’intera nazione perché una parlamentare di sinistra, divorziata più volte, vuol fare i suoi comodi. Il pasticcio giuridico venga presto appianato perché oggi siamo stati due milioni, domani molti di più!!!

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