Tra qualche minuto l’establishment della politica molisana e delle amministrazioni locali dovrebbe ritrovarsi nell’aula consiliare del palazzo di via Berta per partecipare ad una riunione che ha un solo punto all’ordine del giorno: cosa fare per salvare la Provincia di Isernia. Superato l’orlo del precipizio, quando ormai è iniziata la caduta, gli amministratori di via Berta cercano quella compattezza che fin qui è mancata per tentare di incidere sulle scelte definitive del governo Monti. La riunione serve anche e soprattutto a dare una sveglia ai parlamentari molisani, tutti ufficialmente sollecitati a partecipare all’incontro. L’invito è stato inviato anche l’onorevole Silvio Berlusconi, che tra i tanti collegi in cui è stato eletto alla Camera dei Deputati ha preferito quello del Molise. Tra gli amministratori della Provincia di Isernia esiste la convinzione che la partita non sia definitivamente persa e che quindi ancora ci sono i margini per riuscire a recuperare. L’importante, però, è agire, farsi sentire nel Parlamento, creare le opportune alleanze con i deputati delle altre Regioni che vogliono salvare i propri enti. Corre voce che alla fine del percorso potrebbero essere 6 o addirittura 8 le Province salvate dalla scure del decreto dello spending review. Si tratta, quindi, di individuare quale parametro introdurre in modo da trovare una via di uscita. Quelli già fissati, della popolazione e dell’estensione territoriale, penalizzano Isernia. Ed allora potrebbe essere aggiunto quello già indicato dal Presidente della Giunta Regionale Michele Iorio, ovvero l’impossibilità di accorpare e tagliare quando questo determina una corrispondenza territoriale tra le province e la Regione. Un caso che calza perfettamente alla situazione dell’Ente di via Berta: la Provincia di Campobasso-Isernia governerebbe, per alcune deleghe, lo stesso territorio amministrato dalla Regione con una perfetta sovrapposizione. Probabilmente, però, l’emendamento potrebbe non essere decisivo. Nella fase di discussione parlamentare del decreto per ottenere delle modifiche sarà necessario il supporto politico dei due azionisti principali del Governo Monti: Pd e Pdl. Dunque, sulla battaglia per il salvataggio della Provincia di Isernia si misurerà anche la capacità dei singoli parlamentari molisani di influenzare i rispettivi gruppi. Un ragionamento che riguarda principalmente il Pdl, poiché il Pd molisano non ha deputati e senatori ma comunque potrebbe sollecitare i vertici nazionali del partito. Per quello che riguarda l’Idv, la posizione dell’onorevole Di Pietro è nota da molto tempo. Addirittura l’Italia dei valori ha raccolto le firme per chiedere la soppressione delle Province e il leader Di Pietro ha più volte sollecitato la riunificazione del Molise all’Abruzzo. Posizioni non di oggi e note a tutti. Certo, la Provincia di Isernia potrebbe chiedere all’onorevole Berlusconi di scendere in campo in qualità di rappresentante parlamentare del Molise. Probabilmente il leader del centro destra da solo riuscirebbe a cogliere l’obiettivo, sollecitando il Governo Monti a modificare il decreto. Ma c’è da chiedersi: lo farà? Rientra tra gli interessi prioritari in un momento in cui prepara la ricandidatura per il Governo del Paese? Venendo meno la forza parlamentare l’unica arma a disposizione è quella degli amministratori comunali e della gente. Entrambi assenti e indifferenti alle sorti della Provincia di Isernia, ancora una volta sono stati chiamati in causa. In tal senso la riunione in programma oggi sarà un test determinante.

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