In attesa della puntata di Report di domani – dopo il ritorno in regione della giornalista Rosamaria Aquino che ha curato la scorsa settimana l’inchiesta sul latte tedesco spacciato per italiano e che è tornata per vedere da vicino come hanno reagito aziende produttrici di formaggio e allevatori – dal dibattito si passa ai fatti.
Lo hanno fatto la Fondazione Quid Novi e Molise Food, dando mandato ai propri legali di procedere nei confronti dei produttori molisani «che con il loro comportamento poco trasparente stanno danneggiando l’intero settore affiancando il brand regionale a prodotti elaborati con materie prime, spesso scadenti, provenienti non solo da fuori regione ma bensì dall’estero», dichiarano Francesco Caterina, vicepresidente e dg di Quid Novi e Robert Ciccolini, gestore del marchio Molise Food.
«Ho preso a cuore la causa perché non è tollerabile che l’immagine del Molise, soprattutto in quello che è tra i suoi fiori all’occhiello come la produzione casearia, nota per bontà e genuinità, venga denigrata e associata a situazioni o fatti negativi», afferma l’avvocato Nicola Lucarelli con che valuterà l’opportunità di ricorrere ad azioni legali e opererà per la Fondazione Quid Novi. Molise Food si è rivolto all’avvocato Vincenzo Iacovino.
Utilizzare il latte non italiano è legittimo purché sia specificato sulla confezione, del latte o dei derivati prodotti. Il tutto, naturalmente, a tutela dei consumatori. Chi ha un comportamento poco trasparente, è il ragionamento di Quid Novi e Molise Food, danneggia non solo i consumatori ma l’intero settore e il brand Molise, nonché i produttori onesti. Nei prossimi giorni – fanno sapere – saranno raccolte le istanze delle imprese danneggiate e dei privati cittadini (consumatori) per poi rivolgersi alle autorità competenti affinché «facciano chiarezza ed operino con gli strumenti di cui dispongono per impedire il protrarsi di queste pratiche dannose».
«La Fondazione Quid Novi e Molise Food – concludono Caterina e Ciccolini – sono vicini ai produttori onesti e fermamente convinti della tutela che questi debbano ricevere, insieme con i consumatori».

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