Dalle 14 alle 18.30 circa il sito resta in panne. Poi, torna online: accessibile e utilizzabile. Ma non tutto è risolto, perché gli utenti che digitano il codice fiscale, il numero di cellulare e quello della tessera sanitaria non ricevono il messaggio di conferma sul telefono. E quindi devono fermarsi lì. Passano i minuti, il messaggio non arriva e la sessione, come è naturale, scade.
La reprimenda del presidente Donato Toma è servita a evitare il blocco per troppi accessi. È stato questo a mandare in tilt il portale per l’adesione alla campagna vaccinale anti Covid: troppi accessi contemporanei, lo precisa anche un messaggio che compare dopo ore di buio intorno alle 17.
Ma, ragiona Toma, se gli interessati a questa fase sono oltre 26mila c’era da aspettarsi che in tanti avrebbero cliccato contemporaneamente sulla sezione del sito della Regione dedicata. Alla società privata pugliese, che per la Regione gestisce già l’anagrafe vaccinale e adesso il flusso di informazioni a Roma per i vaccini anti Covid (senza intoppi ma si tratta di un’attività diversa) ha chiesto, alzando la voce, di aumentare la capacità del server. E la società glielo ha garantito nel giro di poche ore. Alle 20 circa, finalmente tutto funziona.
Non buona la prima, dunque. L’intera giornata è trascorsa fra i ‘ci scusiamo per il disagio’ +. Volendo se ne potevano collezionare almeno una decina diverse. Da ‘service unavaiable’ inviato dal server Oracle utilizzato per l’occasione a ‘error establishing a database connection’, impossibilità di connessione apparsa a chi si era collegato dal sito dell’Asrem.
Insieme al portale, la Regione ha organizzato anche un servizio di chiamata, gestito da Buccivoice che cura ancora il call center sanitario, per chiedere informazioni sulla procedura. Due i numeri forniti, uno per le chiamate da fisso e l’altro per i cellulari: inutile dire che dalle 14 di ieri – quando il portale è andato in crash – trovare libero almeno uno dei due era forse un miracolo. Una roulette russa. Tutti chiamavano. E in tantissimi hanno chiamato anche in redazione. Per non dire dei post sui social: dalla rabbia allo sfottò.
Anche nel Lazio la piattaforma è partita ed è andata in crash, dopo poche ore però ha preso a funzionare senza più intoppi. Capita, insomma.
In Molise, quando c’entrano servizi telematici che la Regione offre – sia con Molise Dati sia con società private esterne – il rischio default si conferma altissimo. Di sicuro però non è un click day: i vaccini non saranno effettuati in ordine di adesione. Come in altre realtà si comincerà dai centenari a scendere. Sarà la Regione a contattare gli interessati, ai numeri di telefono forniti. Non si deve arrivare primi insomma. Si deve arrivare e bene.
Appena la piattaforma parte come si deve, d’altro canto, è subito boom: circa mille adesioni in 30 minuti.

r.i.

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