Giornata speciale, sabato 12 marzo, per il liceo classico ‘Mario Pagano’ di Campobasso.

In quella circostanza – presso l’auditorium dell’istituto – dalle 11 alle 13 ci sarà un evento che andrà a celebrare il bicentenario di un istituto sulla breccia dal 1816.

Un Commento

  1. Michele ROCCO scrive:

    Perchè Mario Pagno e non Vincenzo Cuoco.
    Se in Molise, oggi, c’è qualche “sasso” che lo ricorda, a Milano vi è una bella e vasta piazza che porta il suo nome; e non solo perché vi affluisce un lungo e largo viale Molise! La storia del “sasso” fa parte di una mia ricerca che feci nel 1999, bicentenario della Rivoluzione Napoletana del 1799. Il nostro illustre conterraneo scrisse il famoso Saggio storico sulla Rivoluzione. Il riferimento è alla mancata intitolazione a Vincenzo Cuoco del Real Collegio, oggi noto come Convitto Mario Pagano. Il Convitto fu istituito nell’anno 1816 con decreto di Ferdinando IV di Borbone, con il nome di Real Collegio Sannitico per l’istruzione pubblica della provincia di Molise. Fu elevato a Liceo da Ferdinando II nel 1857 – Regio Liceo Ginnasiale (1861). Intitolazione a “Mario Pagano” nel 1865 con decreto firmato da Vittorio Emanuele II. L’imposizione del nome avvenne ad opera del Ministro della P.I. del tempo. Alle rimostranze dei molisani sulla mancata intitolazione a Vincenzo Cuoco, il Ministro fece osservare che, allo storico molisano, nel suo paese natale, Civitacampomarano (CB), e in tutta la Provincia non figurava “un sasso” che lo ricordasse. Mario Francesco Pagano era nato a Brienza, un comune in provincia di Potenza, nel 1748 ed aveva redatto il progetto di costituzione della Repubblica Napoletana. I Borbone lo impiccarono l’anno stesso della rivoluzione.
    Vincenzo Cuoco, dopo la fallita rivoluzione napoletana de 1799 si rifugiò a Milano e divenne funzionario della repubblica cisalpina e, nel 1801, scrisse la prima edizione del suo Saggio. E forse è proprio per questo che Milano ha voluto ricordarlo intitolandogli un piazza. E’ da approfondire. Sono andato di proposito a Milano per vedere con i miei occhi e, sentite la meraviglia, di udire con le mie orecchie in nome di Cuoco, che giornalmente viene ripetuto decine o centinaia di volte sui mezzi pubblici che transitano in quella zona. Bella soddisfazione da molisano! Ancor di più nel leggere come viene ricordato il personaggio: Statista. Sono quasi una decina le insegne, in altrettante confluenze di strade verso la piazza. Una delle insegne si trova su una locale caserma dei Vigili del Fuoco e un’altra, ad altezza d’uomo, su un recinto di giardini pubblici. A queste si aggiungono quelle indicanti fermate e percorsi degli stessi mezzi pubblici. Ma vi pare poco per un molisano? In una giornata come quella di inizio primavera, non solo in senso astronomico, con migliaia di persone che affollavano piazza Duomo a Milano (Domenica delle Palme, Stramilano, giornate FAI), in tanti leggono il nome di Cuoco proprio nella zona più centrale della città. Da lì infatti transita il tram 16 che porta a Piazzale Vincenzo Cuoco. E’ pur vero che, per personaggi meno noti e non originari dei luoghi, il ricordo è affidato più a qualche ricerca effettuata da scuole di quartiere, che all’interesse dei residenti, ma per noi molisani è un grande orgoglio. Chissà se, dalle nostre parti, qualcuno si è mai accorto di questo grande onore che Milano ha voluto tributare ad un cittadino della nostra terra molisana! Confesso di averlo scoperto casualmente. Oggi la tecnologia può fare grandi cose, con qualche piccola associazione di idee.

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