Tour in sella fino a Pietrelcina, attraverso la riserva naturale Oasi Wwf Guardiaregia-Campochiaro. L’Appennino Bike Tour ha fatto tappa, come annunciato, nel territorio matesino e gli organizzatori non hanno potuto fare a meno di rilanciare, sul profilo social, quello splendido scrigno naturalistico e ambientale che è appunto l’Oasi.
«Nella riserva naturale Wwf, l’ambiente è quello montano con importante copertura forestale – la descrizione fornita sul profilo Fb seguito da più di 8mila e 800 follower -; presenta notevoli fenomeni carsici, come il canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola (salto totale di 100m.) e le grotte di Pozzo della Neve (profondità – 1048 m.) e Cul di Bove (profondità – 913 m.) tra i più profondi abissi d’Europa. Tra i mammiferi si annoverano il lupo, il gatto selvatico e il tasso. Tra gli anfibi la salamandrina dagli occhiali (simbolo dell’Oasi), la salamandra pezzata e l’ululone dal ventre giallo. L’oasi conta la presenza di lanario, nibbio reale, poiana, falco pellegrino, merlo acquaiolo. Tra gli insetti, la farfalla diurna Zerinthya polyxena».
Il tutto accompagnato da alcune foto simbolo dell’Oasi: non solo la promozione di un turismo sostenibile, attento all’ambiente e rispettoso dei luoghi come quello da fare in bicicletta ma anche la condivisione di zone di alto pregio naturalistico, che possano diventare ancor di più calamita per quella tipologia di visitatori – fortunatamente sempre in aumento – che scelgono il Molise per il suo territorio incontaminato.
L’Appennino Bike Tour, del resto, ha l’obiettivo di realizzare e attrezzare un percorso ciclabile per promuovere le aree interne e i piccoli borghi italiani attraverso una forma di turismo dolce che coniughi mobilità sostenibile, sport e scoperta del territorio.
«Grazie all’attenzione che continua a crescere attorno alla ciclovia dell’Appennino, stiamo costruendo le basi per un concreto rilancio delle aree interne – aveva spiegato Enrico Della Torre, direttore generale di Vivi Appennino – Intendiamo dare una risposta ai tanti piccoli Comuni e portare un nuovo indotto economico ed occupazionale in questi territori, permettendo lo sviluppo di queste aree. Per questo stiamo procedendo con il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili all’installazione della segnaletica prevista per la prossima estate: oltre millecinquecento segnali urbani ed extraurbani che identificheranno l’itinerario lungo 3mila 100 chilometri dalla Liguria alla Sicilia».
La carovana dei ciclisti ha visitato Altilia, inoltrandosi nella sua magia e condividendo gli scatti della visita. Foto ricordo fra le quali spicca la presenza di erba alta e pecore al pascolo. Un dettaglio che non è sfuggito ai visitatori che hanno immortalato la scena. Del resto, la zona archeologica di Altilia – che ha suscitato gli apprezzamenti dei visitatori – non è nuova al fenomeno dell’erba alta.
Ma, fortunatamente, la carovana dell’Appennino Bike Tour ha condiviso moltissimi altri momenti vissuti in Molise: i muli che, come una volta, portano il latte dalla Sella del Perrone fino al caseificio percorrendo le antiche mulattiere d’alpeggi, il duro lavoro dei casari, i panorami mozzafiato, la firma del patto per la Democrazia Energetica sottoscritto dal sindaco Fabio Iuliano, il conferimento del ruolo di ambasciatore a Nicola Mastronardi, le immagini di tavolate d’eccellenza, imbandite con il meglio della produzione enogastronomica della regione. Quell’erba alta, però…

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