Una catastrofe ambientale, come definita dagli esperti, mai registrata fino ad ora: 21 fiumi esondati, 250 frane, la pioggia di sette mesi caduta in appena due settimane. È drammatico il bilancio dell’alluvione in Emilia Romagna che da due giorni non dà tregua alla popolazione . Otto le vittime accertate (fino a ieri, ndr): tre a Forlì, un uomo del Ravennate, un 40enne nel Bolognese, tre nel Cesenate.
Le zone più colpite sono a Faenza, a Forlì e nel Ravennate, con 37 comuni completamente sott’acqua. Sono diecimila gli evacuati, numeri destinati a crescere. Sono 21 i fiumi esondati, oltre ad altri 22 che stanno per esondare. Situazione molto critica in Appennino: 250 le frane avvenute, quelle serie sono 150. Altra situazione difficile è a Bologna con tremila sfollati. L’appello è a non muoversi. Allagata l’A14 nel tratto romagnolo: chiusa al traffico, ora ha riaperto solo il tratto tra San Lazzaro e la diramazione per Ravenna in direzione Ancona. Treni fermi lungo la linea Adriatica. La macchina dei soccorsi è partita anche dal Molise già dalla tarda serata di martedì. Il Centro Operativo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha infatti disposto la partenza di uomini e mezzi dalla nostra regione. Il “modulo”, composto da mezzi specifici nonché di personale specializzato in tecniche di salvamento e protezione acquatica , è dunque partito nella tarda serata di martedì alla volta della regione Emilia Romagna, ancora flagellata dalle alluvioni.
Le squadre regionali dei vigili del fuoco, composte da personale appartenente ai due comandi di Campobasso ed Isernia, sono giunte ieri mattina nei territori di Forlì Cesena in supporto alle altre squadre operanti nelle zone alluvionate in aiuto alle popolazioni coinvolte nell’evento.

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