Si sono insediati ieri mattina i componenti del Consiglio di Amministrazione dell’Asp Pistilli dopo che la Giunta regionale ha recepito, con la delibera del 29 luglio, le nomine disposte dal Comune di Campobasso, con proprio decreto sindacale n.9 del 13/06/2022, per effetto del quale sono stati individuati quali componenti del Consiglio l’avvocato Mariarita Testa e il dottor Vincenzo Vecchione.
A completare il CdA della Pistilli è stato chiamato anche il dottor Michele Luciano, nomina questa disposta dal Commissario Straordinario dell’Asp Don Carlo Pistilli con propria deliberazione, anche questa recepita dalla Giunta regionale. La vicenda però è tutt’altro che conclusa. Il sindaco Gravina contesta infatti, la scelta della Regione di nominare un commissario straordinario ed annuncia battaglia: «Si tratta di una vicenda emblematica – ha commentato il sindaco di Campobasso Roberto Gravina – che ha avuto indubbi risvolti oltre che economico-amministrativi, anche politici e qualcuno dovrà risponderne nelle opportune sedi. Si ricorda, infatti, che il costo del commissariamento voluto dalla Regione, su basi evidentemente infondate, è stato addebitato al bilancio della Pistilli, quando sia per statuto, che per legge, il CdA è a titolo gratuito. Nonostante i tentativi di evitare un’azione priva di fondamento e dalle conseguenze poc’anzi chiarite, la Regione ha pervicacemente – e anche senza alcun rispetto istituzionale – portato avanti, ignorando le diverse note inviate. Nulla da fare. Ora spetterà al CdA agire per tutelare gli interessi della Pistilli, che si ricorda, percepisce fondi comunali che non possono essere distratti per pagare lauti compensi ad un commissario; e spetterà al Comune segnalare, agli organi di giustizia contabile, gli eventuali risvolti.
Non resta che recuperare il tempo perso – ha aggiunto il sindaco – e nel formulare i migliori auguri ai consiglieri di amministrazione, in particolare al dottor Vecchione, destinatario di presunte incompatibilità inesistenti, si resta in attesa di una svolta circa la possibilità di dotare la struttura di un direttore, figura mai avuta ma assolutamente indispensabile per garantire la migliore gestione possibile di un presidio essenziale nell’ambito della filiera socio-assistenziale comunale per le persone più fragili della nostra comunità cittadina e regionale».

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