Caos sanità, martedì, anche in Consiglio comunale dove è stata discussa una mozione per rigettare la proposta di riordino delle strutture sanitarie e per scongiurare la privatizzazione della sanità pubblica. Mozione che non è passata per mancanza di numero legale. “La mozione del Pd – spiega la consigliera di centrodestra Marilina Niro – era condivisibile in parte per lo spirito, sicuramente non nei toni e nel dispositivo finale che non esprimeva alcuna proposta costruttiva e non permetteva di ottenere nulla a vantaggio dei cittadini. È arrivata in ritardo rispetto ad altre iniziative già intraprese da altri consiglieri circa la tutela dell’ospedale ‘Cardarelli’ bene pubblico essenziale perché è l’unico Dea (dipartimento di emergenza accettazione) di livello (ossia per patologie gravi ed urgenti) riconosciuto alla nostra Regione per legge. Guarda caso la mozione è arrivata ai giornali accompagnata da una nota dell’onorevole Venittelli quando nel PD si deve eleggere il segretario regionale (vedendo in corsa proprio la Venittelli contro la Fanelli) ed in un momento di campagna elettorale per l’elezione del sindaco di Campobasso. Siamo abituati ormai ai giochini di conquista delle poltrone ed alle faide personali … Ma che si voglia utilizzare un argomento importante come la salute per fare i primi della classe e che si propinino false attenzioni ai i cittadini per essere visti come eroi senza alcun vantaggio per i cittadini stessi è davvero troppo. Se si voleva realmente tutelare la città perché – si chiede Marilina Niro – proprio Massa e Maio del Pd sono usciti dall’aula facendo cadere il numero legale? La mozione era stata emendata cancellando alcune espressioni polemiche e poco consone ad un documento che votato in Consiglio Comunale diviene istituzionale. In più il dispositivo finale proponeva che il Consiglio Comunale interloquisse con il presidente Frattura circa le strutture ospedaliere allocate a Campobasso, capoluogo di Regione, a garanzia di tutti i cittadini. Allora perché non far passare la mozione emendata e far cadere il numero legale? Nulla di fatto per la città grazie a giochini di Palazzo vecchi e stravecchi con la complicità dei soliti distratti assenti… Ma i cittadini devono sapere! Basta con i soliti metodi ed i soliti nomi dei partiti, le nomine centrali o la finzione delle primarie Campobasso merita persone valide, capaci e volenterose di lavorare con grande senso civico, dialogando con tutti, pur avendo precise idee politiche che non si indossano e si svendono come casacche utili solo ad occupare poltrone”. E ora? Nulla di fatto, se ne dovrà riparlare. Sperando che la discussione in Aula non arrivi quando è troppo tardi.

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