Frattura illustrerà anche a Palazzo San Giorgio il suo piano per la sanità del capoluogo alla luce del decreto Balduzzi che mette in discussione il ‘Cardarelli’, l’unico Dea di secondo livello del Molise. Un argomento con tante spine, che è stato terreno di scontro nel Pd solo pochi giorni fa.

E non è detto che pure la discussione all’interno dell’assise civica, dove il senatore Roberto Ruta ha i suoi ‘fedelissimi’, non nasconda qualche insidia o franchi tiratori dietro l’angolo. Il capogruppo del Pd in Municipio, Giose Trivisonno, fa già capire l’aria che tira: “Ci aspettiamo che con il presidente Frattura ci sia un confronto franco e al tempo stesso ricco di contenuti per capire lo stato reale delle cose e per trovare soluzioni. Il Consiglio può permettersi di suggerire delle soluzioni, che devono inevitabilmente guardare al territorio. La sanità costituisce l’80 percento del bilancio regionale e bisogna essere accorti affinché i molisani non siano cittadini di serie B. Gli errori compiuti in passato dalla politica sono sotto gli occhi di tutti. Frattura deve andare avanti con il risanamento, però deve capire che non parla di una regione ‘normale’, ma di un territorio aspro e difficile e che ha delle particolarità. Pensare ad una logica di investimento della sanità non è sbagliato”.

Né si potrà trascurare che solo qualche giorno fa ha tenuto banco la guerra tutta interna al Pd. Sul punto Trivisonno fa un distinguo (“Penso che i partiti hanno un ruolo e gli amministratori un altro”) e al tempo stesso difende il dibattito che si è sviluppato nel partito: “Non è sbagliato se il Pd porta avanti un’idea di sanità tramite la segreteria regionale o lo stimolo che hanno dato i parlamentari”. Anzi, proprio a favore di Ruta & co. spezza una lancia: “Se i parlamentari propongono un’idea sulla sanità, penso che poi il Pd debba riunirsi e discuterne per capire se quell’idea può essere portata avanti anche in Regione. Ognuno deve fare il suo. Ci vorrebbe meno silenzio e più confronto”.

Un confronto che Trivisonno chiede anche ai centristi, le cui fibrillazioni hanno mandato in tilt la maggioranza in più di un’occasione nelle ultime settimane. Il capogruppo prova a fare da pompiere: “Se ci confrontiamo sulle cose da fare, non sbagliamo. Anche il Pd ha le sue difficoltà, ma tutto ciò non deve ripercuotersi sull’azione amministrativa. A Campobasso ci sono tantissime cose da fare, e dobbiamo farle tutti insieme”.

 

 

 

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