Finalmente anche la politica si muove per tutelare una importante istituzione culturale della nostra regione come il conservatorio ‘Lorenzo Perosi’. Risorse sempre più esigue e una riforma avviata nel 1999 con la legge 508 e rimasta incompiuta da sedici anni, tagliando così le gambe al settore dell’alta formazione artistica e musicale. Sono 77 gli istituti statali e non statali ormai sull’orlo del baratro in tutta Italia. Perciò, hanno deciso di far fronte comune e denunciare quello che stava accadendo il 13 febbraio scorso quando, la ‘giornata di protesta e di proposta’, è iniziata la ‘battaglia’. L’argomento viene portato ora anche all’attenzione del Consiglio regionale dalla consigliera Angela Fusco Perrella che ha presentato un apposito ordine del giorno sottoscritto anche dal collega del centrodestra Michele Iorio e dall’esponente del centrosinistra Nunzia Lattanzio.

“Sono passati sedici anni da quel disegno di riforma – spiega la Fusco Perrella – e mancano ancora alcuni passaggi normativi fondamentali che permettano di completare il processo avviato, tutto questo a danno dell’intero comparto, tra le altre cose messo già in forte difficoltà da una grave carenza di risorse pubbliche”.

Palazzo Moffa, dunque, è chiamato a prendere una posizione. Con l’ordine del giorno si punta a “impegnare il presidente della Giunta a intervenire presso il Governo nazionale per il completamento del processo di riforma del sistema di Alta formazione e specializzazione artistica e musicale, accogliendo in questa maniera le istanze rappresentate dall’assemblea congiunta delle Conferenze nazionali dei Conservatori statali e non statali e, al contempo, a mettere in campo tutti gli interventi necessari per salvaguardare e tutelare il Conservatorio di Campobasso, in quanto punto d’eccellenza e riferimento culturale imprescindibile per l’intero territorio regionale”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.