Un’onorificenza per Domenico De Maria. La chiederanno il rettore del Convitto ‘Mario Pagano’ di Campobasso, Francesco Fasciano e il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, Anna Paola Sabatini al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’annuncio nel pomeriggio, nel corso dei funerali del custode dello storico istituto campobassano, morto d’infarto la scorsa settimana mentre tentava di spegnere l’incendio doloso, appiccato davanti l’ingresso laterale da un 37enne del posto.

Commovente l’omelia del vescovo di Campobasso GianCarlo Bregantini: “E’ forse il gesto più grave che io abbia registrato, in Molise, in questi anni di mia presenza tra di voi. Un’eclisse di speranza. Eppure, come in quel terribile pomeriggio di venerdì santo, anche oggi per noi sentiamo necessario che “si squarci il velo del tempio“. Perché questo evento di morte ci faccia capire tante altre cose. Ci aiuti a svelare le nostre comuni e personali responsabilità! Ogni morte è sempre un velo che si squarcia sul mistero del cielo. Ma lo è soprattutto questa, per le tante domande che coltiviamo nel cuore, specie nel cuore di tanti giovani, giovani della scuola, ben preparati e ben seguiti, anche dallo stesso nostro Custode della scuola, il signor Domenico, che per loro, per salvarli, ha saputo donare la sua vita”. Poi il vescovo ha lanciato un monito alla città: “La sua generosità e sollecitudine dovrà diventare la nostra esempla­rità; la nostra sollecitudine per il bene di tutti, per la crescita della nostra città, ad ogni livello: culturale, religioso, sociale e polticò. La città, credo, dovrà trovare dei segni forti di ricordo di questo sacrificio”.

L’articolo completo domani su Primo Piano Molise. 

2 Commenti

  1. Mauro e Gisella D'Ambrosio scrive:

    La vicenda fa accapponare la pelle e suscita molta rabbia. Una rabbia che noi campobassani dobbiamo nutrire prima di tutto nei confronti di noi stessi, della nostra indifferenza, del nostro pressappochismo verso un fenomeno la cui gravità noterebbero anche i bambini: il vandalismo urbano. Un fenomeno che sottende ad un altro ben più grave: quello di una generazione perduta, affogata nel vuoto etico e culturale, priva di ideali in cui credere, e annullata in un nichilismo suicida. Le cose non capitano mai a caso e, se vogliamo essere onesti con noi stessi, abbiamo il coraggio di farci un esame di coscienza!

  2. Mara Iapoce scrive:

    Una storia incredibile, che il tempo non sbiadirà, ma che anzi rafforzerà nella sua gravità. Campobasso si interroghi sul problema vandalismo preso sotto gamba, sui suoi giovani che bighellonano tutto il giorno, sulla loro mancanza di linee guida e punti di riferimento, e dalla riflessione passi ai fatti, per riconquistare la dignità perduta!!

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